Anci, Emiliano Deiana si candida alla presidenza. E sfida l’establishment Pd

Emiliano Deiana si candida alla presidenza dell’Anci Sardegna. Lo annuncia lo stesso sindaco di Bortigiadas con una lettera inviata agli altri 376 primi cittadini dell’Isola.

Emiliano Deiana si candida alla presidenza dell‘Anci Sardegna, l’associazione dei Comuni. Ad annunciare la corsa è lo stesso sindaco di Bortigiadas con una lettera inviata oggi agli altri 376 primi cittadini dell’Isola. È un manifesto programmatico in sette punti il documento spedito da Deiana che spiega gli obiettivi del mandato in caso di elezione. All’Anci le urne si apriranno a ottobre. Il timone lo cede Pier Sandro Scano, alla guida del Municipio di Villamar ma uscito sconfitto dalle Amministrative dello scorso giugno.

È una sfida all’establishment, quella che apre il sindaco di Bortigiadas, classe ’74, che è un democratico di ferro, ma nel Pd ha sempre fatto il battitore libero anche quando ha apprezzato l’azione di governo di Renato Soru.

La lettera di Deiana comincia con una premessa: “Le ultime tornate amministrative 2015 e 2016 – si legge – hanno profondamente cambiato la geografia politica locale. Sono state sempre di più le elezioni cosiddette civiche e sempre meno quelle riferibili a connotazioni partitiche. Si è declinata, anche sul livello locale, la società dei frammenti figlia anch’essa della generale crisi della politica, ma che ha al proprio interno una carica di innovazione e di liberazione che non può essere elusa”.

È in questo solco che si muove la candidatura del sindaco di Bortigiadas che continua: “Anche all’Anci Sardegna serve un grado di interpretazione della società sarda e delle sue forme democratiche di base per dare rappresentanza e rappresentatività a tutti“. Quindi la prima sottolineatura sulla propria corsa: “La candidatura alla presidenza – scrive il primo cittadino di Bortigiadas – deve avvenire in termini programmatici e non ridursi a una conta fra persone. Tutti i sindaci e gli amministratori dei Comuni sardi possono ricoprire la carica e l’intento di questa candidatura è quello di spostare i termini del confronto dalle persone alle politiche”.

Le urne dell’Anci di apriranno a ottobre. Deiana, ufficialmente, è il primo candidato. Ma dentro il Pd, con il consigliere regionale Roberto Deriu primo sponsor, sta maturando anche la corsa di Giuseppe Ciccolini, fascia tricolore a Bitti, classe ’80.  Si tratta tuttavia di un’indiscrezione non ancora confermata nel partito.

Deiana, invece, da oggi è in corsa. E nel manifesto programmatico sottolinea ancora: “La mia candidatura serve a ribadire e a rafforzare l’autonomia, l’indipendenza, la libertà di Anci nei confronti del Governo italiano, della Giunta e del Consiglio regionale e dei partiti politici”. Così sulla questione sarda: “Sulla scorta del lavoro dei nostri parlamentari sardi, è necessario aprire una vertenza unitaria che per promuovere l’approvazione di un nuovo Statuto per la tutela degli interessi legittimi della Sardegna su trasporti, servitù militari, diritto alla conoscenza, bonifiche ambientali, infrastrutture, sistema delle autonomie e poteri locali”.

Il candidato presidente dedica un punto alla “qualità dei rapporti istituzionali: per Anci Sardegna – scrive – non esisteranno mai Governi amici, né nazionali né regionali”. Ancora: “Lavoreremo sulla piena integrazione fra città e paesi, fra urbano e rurale: tutte le istituzioni, da Cagliari a Baradili, devono avere pari dignità”. E poi “lotta alla desertificazione umana” perché “il fenomeno dello spopolamento non è un fatto ineluttabile, ma è la conseguenza di scelte politiche precise che nei decenni si sono attuate non solo in Sardegna, ma anche nella Penisola”.

Deiana prosegue con “la riforma della Regione, perché le logiche di accentramento stanno prevalendo su quelle di rete e di collaborazione”. Seguono “i diritti di cittadinanza“: il candidato presidente i fondamentali: “Salute, istruzione, mobilità e accesso alla rete. Nessuna riorganizzazione della sanità – osserva il sindaco di Bortigiadas – può essere fatta sulla pelle dei cittadini così come nessuna scuola può essere chiusa senza il consenso delle istituzioni locali e delle comunità”.

Deiana ha una convinzione, con la quale conclude il documento inviato oggi: “Questo – si legge – è il manifesto programmatico che accompagna la mia candidatura e verso la quale si stanno mobilitando in maniera seria, franca e leale tante energie finora inespresse dentro le istituzioni locali sarde. Gli amministratori comunali sono rimasti l’ultimo baluardo democratico, vicino e riconoscibile, al quale le comunità si aggrappano in un momento di crisi tremenda. L’elezione degli organismi statutatri di Anci Sardegna rappresenta la prova di maturità per gli amministratori comunali per avere, realmente, un’associazione autonoma, indipendente e libera”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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