Il Dg di Area (ex Iacp): “Per 26mila case, 10 milioni di Imu. Chiediamo esenzione”

Intanto la Sardegna si piazza benissimo per numero di case popolari ogni mille abitanti: sono 19,24. È la quarta posizione nazionale.

Area, l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa, conta 37 milioni di spese correnti. Di queste, 10 sono le imposte. Precisamente l’Imu che l’ex Iacp sarda versa per le 26mila case di cui è proprietaria. Da qui l’invito-proposta del direttore generale Sebastiano Bitti: “La Regione, cui spetta la competenza, dovrebbe esentare Area dal pagamento della tassa sugli immobili”.

La posizione di Bitti nasce da un’analisi. “Per ridurre la pressione fiscale – spiega il Dg – da tempo lo Stato ha cancellato la Gesca, ovvero il tributo che veniva caricato in busta paga (ma per tre quarti era pagato dai datori di lavoro) con l’obiettivo di accumulare risorse da destinare all’edilizia abitativa. Senza questa imposta, si sono ridotti gli investimenti, quelli stessi che hanno portato la Sardegna a un rilevantissimo quarto posto nazionale per numero di alloggi popolari, pari a 19,24 ogni mille abitanti contro una media nazionale di 15,70″. L’Isola è dietro solo a Toscana (46,55), Friuli venezia Giulia (23,89) e Sicilia (22,60).

Bitti dice ancora: “Se fossimo esentati, la spesa di Area per le manutenzioni raddoppierebbe, passando dagli attuali 10 a 20”. Non solo: il Dg guarda allo stato del patrimonio, per il quale la Area vanta un altro primato nazionale. O comunque una posizione alta nella classifica italiana. “In Sardegna – continua Bitti – c’è appena uno 0,45 per cento di alloggi inagibili“. E stavola l’Isola è seconda: va meglio solo nel Lazio che si ferma allo 0,15.

“Ciò vuol dire – va avanti Bitti – che l’ex Iacp regionale prima e Area poi, dal 2006 hanno saputo conservare e gestire al meglio il patrimonio immobiliare. Con la cancellazione dei 10 milioni, il trend potrebbe ulteriormente migliorare”.
Area si mantiene dagli affitti, mentre ricava pochissimo dalle vendite, “visto che chi acquista lo fa pagando un terzo del valore di mercato degli immobili”. Ciò significa, in proporzione, poter realizzare un nuovo appartamento ogni tre che l’Azienda riesce a piazzare agli affittuari.

Per arrivare ai 37 milioni di spese correnti, oltre i 10 di imposte e altrettanti per manutenzioni, ci sono 13 milioni che sono il costo del personale e altri 3 per il funzionamento dell’Azienda.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

 

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