Ecco come cambierà Area (ex Iacp): la riforma all’esame del Consiglio

In 19 articoli la Giunta ha riscritto le nuove competenze dell’Azienda: su tutto la gestione delle opere pubbliche regionali.

Diciannove articoli per cambiare pelle ad Area, l’Azienda regionale dell’edilizia abitativa che è sì un ente pubblico, ma il gradino prima della spa. Questo in premessa per dire che l’ex Iacp non grava sull’erario, ma si mantiene con gli affitti delle 26mila case (comunque sempre in vendita) di cui è proprietaria in Sardegna.

La riforma di Area è all’esame della commissione Lavori pubblici in Consiglio regionale (la presiede il Dem Antonio Solinas). Al momento non si conoscono le eventuale correzioni che saranno decise, mentre è nero su bianco dal 10 aprile scorso il disegno di legge con la quale la Giunta, attraverso la delibera 15/6, ha deciso di ridisegnare il profilo dell’azienda (qui il testo completo).

Area, attualmente, progetta e realizza le cosiddette case popolari (tecnicamente si parla di stazione appaltante), su commissione dei Comuni che, a loro volta, ricevono i fondi dalla Regione. Con la riforma, le competenze dell’Azienda sono destinate ad aumentare, così come è scritto nella Finanziaria 2015 che rinvia appunto a un ddl la definizione dei nuovi compiti. Tra questi, affidare ad Area la gestione delle opere pubbliche regionali.

I maggiori spazi d’azione di Area potrebbero intersecarsi pure con il riordino degli enti locali. Con la soppressione delle Province, infatti, si tratterà di assegnare le competenze in materia di edilizia scolastica e stradale. L’ipotesi è che ad Area possa prendere in mano la manutenzione degli istituti superiori o la loro eventuale nuova realizzazione, magari sostituendosi ai Comuni o alle Unione dei Comuni. Idem sulla viabilità: l’Azienda regionale potrebbe ottenere la gestione dei passi carrabili lungo le strade provinciali, qualora venga istituita, parallelamente, un’Anas tutta sarda.

Nel solco del riassetto al sistema delle autonomie locali, la riforma della Giunta – scritta su indicazione dell’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda – prevede all’articolo 5 l’istituzione del Comitato regionale per l’edilizia sociale (Cres), di cui farebbero parte i Comuni. All’articolo precedente, il numero 4, ecco invece l’Osservatorio sulla condizione abitativa che esiste già, ma non è mai decollato.

Nella relazione allegata al Ddl, a pagina 2 si legge: “Area, istituita con la legge regionale 12/2006, è stata riorganizzata nel quadro di una riforma ancora per molti versi incompiuta” (qui il testo completo). Di qui il ddl che, dopo le eventuali modifiche in commissione, approverà in Aula per l’approvazione finale.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

 

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