Stefano Deliperi (Grig): pro memoria sull’ambiente per i candidati al governo della Sardegna

Stefano Deliperi, presidente dell’associazione ambientalista Gruppo di intervento giuridico, ha scritto questa lettera aperta ai candidati al governo della Sardegna, un pro memoria sui principali problemi dell’Isola sul fronte ambientale.  Ecco il testo.

Gent.mi Candidati alla carica di Presidente della Regione autonoma della Sardegna,

la nostra Isola vive una crisi estremamente dura, con conseguenze pesantissime sul contesto economico-sociale.

Purtroppo sono ancora più gravi anche per la fragile consistenza del complessivo livello di scolarizzazione: ben il 38,2% della popolazione residente ha solo la licenza media e ben il 24,5% solo quella elementare o, addirittura, alcun titolo. Tuttora il 25,8% dei sardi fra 18 e 24 anni ha solo la licenza media, il dato più elevato in Italia (dati M.I.U.R., giugno 2013). Vuol dire che il 62,7% dei residenti in Sardegna in età lavorativa (dai 16 anni in poi) è privo di qualifica professionale (da Sardegna Statistiche, anno 2009).

Riteniamo opportuno, per offrire elementi di conoscenza in più ai cittadini-elettori, chiederVi di esprimerVi su alcuni quesiti riferiti a fatti concreti di carattere ambientale ed economico-sociale. Le relative risposte saranno integralmente pubblicate da parte nostra:

1) il territorio sardo rivela un diffuso rischio idrogeologico, che anche recentemente ha determinato, in concomitanza con eventi atmosferici intensi, l’ennesima calamità innaturale in Gallura, nel Nuorese, nel Campidano, con nuovi lutti e danni materiali. Analogamente le reti idriche isolane attualmente perdono circa l’85% dell’acqua trasportata (dati Ordine dei Geologi, ottobre 2011). Non ritiene che la Regione debba impegnarsi nei prossimi anni in un vero e proprio new deal nel campo del risanamento idrogeologico e della distribuzione idrica, con il sostegno dei fondi comunitari 2014-2020, così anche da fornire occasioni di lavoro per imprese, professionalità, maestranze di ogni livello?

2) il piano paesaggistico regionale (P.P.R.) è una delle migliori realizzazioni scientifico-amministrative nel campo della tutela del territorio a livello nazionale, con ampi apprezzamenti anche all’estero. Pur necessitando di rettifiche e modifiche, l’impianto dell’atto di pianificazione consente la salvaguardia delle parti più pregiate della Sardegna e non bisogna dimenticare che l’ambiente e le coste costituiscono anche la prima attrattiva turistica isolana. Lo scempio edilizio in corso sulle dune di Badesi dimostra a quali nefaste conseguenze può portare l’assenza di un’adeguata tutela. Lo stravolgimento recentemente attuato, insieme alle disposizioni del “piano casa”, costituiscono un pericolo per la tutela ambientale e la sicurezza pubblica nelle aree a maggior rischio idrogeologico: quali iniziative concrete attuerà in proposito?

3) in assenza di un piano energetico regionale, la Sardegna è diventata un vero e proprio far west, dove i progetti per centrali eoliche, centrali solari termodinamiche, centrali a biomassa, ricerche energetiche, lungi dal soddisfare reali necessità di energia “pulita” da fonti rinnovabili (in Sardegna il fabbisogno locale è ampiamente soddisfatto), sono divenuti un drammatico rischio per migliaia di ettari di terreno agricolo e per intere comunità locali esclusivamente per speculare sugli incentivi per le rinnovabili, avendo già prodotto la compromissione di vaste aree interne di elevato pregio ambientale e paesaggistico: che cosa farà in concreto in proposito?

4) retaggio delle attività minerarie e industriali, in Sardegna c’è la maggiore estensione nazionale di siti contaminati: complessivamente 447.144 ettari rientrano nei due siti di interesse nazionale (S.I.N.) per le bonifiche ambientali del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (D.M. n. 468/2001) e di Sassari-Porto Torres (L.n. 179/2002), mentre l’Arcipelago della Maddalena è stato riclassificato (31 gennaio 2013) quale sito di interesse regionale (S.I.R.). Nel silenzio quasi generale a Sarroch bambini presentano alterazioni del d.n.a., mentre a Portoscuso deficit cognitivi a causa del piombo nel sangue. A Porto Torres, invece, sono gli adulti a presentare un campionario di tumori non invidiabile. Che cosa intende fare in concreto per raggiungere una completa bonifica ambientale e affrontare l’evidente emergenza sanitaria?

Vi ringraziamo per l’attenzione e la considerazione prestata, le risposte possono essere inviate all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com.

Con i più cordiali saluti.

Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

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