“Il Cagliari è campione d’Italia“. L’urlo di Sandro Ciotti aveva comunicato a tutto il Paese il fischio finale allo stadio Amsicora col Cagliari che aveva sconfitto per 2-0 il Bari conquistando lo scudetto con due giornate d’anticipo. “La folla si riversa in campo senza peraltro eccessiva indisciplina, ma diremmo quasi con pacatezza e con molto civismo, come del resto è costume della folla sarda. Mentre Riva e Gori non riescono a liberarsi dall’abbraccio frenetico dei tifosi che stanno invadendo il terreno di gioco”, raccontava la storica voce di ‘Tutto il calcio minuto per minuto’ a tutte le radioline d’Italia.
Per raccontare l’attesa e i festeggiamenti di una piccola città e di un’Isola che stavano conquistando uno storico primo posto in campionato, lasciandosi alle spalle le ricche e vincenti squadre del nord, Sandro Ciotti aveva voluto sottolineare un episodio che si era verificato nel prepartita, quando lo stadio Amsicora, gli alberi e i muri sull’attuale viale Campioni d’Italia 1969/1970 erano già affollati di spettatori. “Prima di restituire la linea all’Olimpico (dove la Lazio aveva battuto la Juve 2-0, ndr.), vorremmo segnalarvi un episodio marginale, ma assai significativo, che può testimoniare del clima di festosa e trepida attesa che regnava all’Amsicora alla vigilia della partita – rivela Ciotti -: i carabinieri hanno potuto trarre in arresto due pregiudicati, da tempo latitanti, che sono stati sorpresi tra la folla che si assiepava all’ingresso degli spogliatoi un’ora circa prima dell’inizio della gara, per tentare di ottenere autografi dai giocatori cagliaritani. Prima di essere portati via dai militi dell’Arma, i due sono riusciti a ottenere gli autografi di Cera e Martiradonna: per quello di Riva dovranno attendere ovviamente di avere assolto i propri debiti con la giustizia. Ma è comunque piacevolmente sconcertante per il cronista dover rilevare come la passione per lo sport e per una squadra arrivi addirittura a snidare i latitanti”.
“Il ricordo più bello della mia storia di calciatore”, lo ha definito nei giorni scorsi Gigi Riva. Quel pomeriggio del 12 aprile 1970 i rossoblù hanno scritto una delle pagine più belle della storia del calcio. Erano tante le iniziative in programma per festeggiare il cinquantesimo compleanno dello scudetto in Sardegna, ma le rigide prescrizioni per l’emergenza coronavirus hanno costretto tutti i tifosi a restare chiusi in casa per questa ricorrenza che cade proprio nel giorno di Pasqua. Il Cagliari ha così chiesto ai tifosi di colorare i balconi con sciarpe, maglie e striscioni per tingere di rossoblù questi festeggiamenti a domicilio.
Tante le iniziative anche nel mondo radiotelevisivo, con RaiSport che ha cominciato dalla sera a prima a trasmettere la grande cavalcata che portò gli uomini di Scopigno in vetta alla classifica, oggi anche alla Domenica Sportiva ci sarà uno speciale mentre Sky ha dedicato un intero canale ai dieci lustri dal tricolore nell’Isola: sul 202 c’è la maratona #SkyCagliari50. Dalle 14 la voce di Sandro Ciotti racconterà ancora quel 12 aprile 1970 durante la puntata speciale di Domenica Sport: anche Radio1 celebra il grande scudetto del Cagliari. La Pasqua del 12 aprile 2020 è un giorno di festa in tutta Italia, ma è anche il ricordo del trionfo rossoblù: un rito pagano che viene celebrato da tutti, a prescindere dalla fede calcistica.
Marcello Zasso
