La salvezza è ancora tutta da conquistare, chi si era illuso che ormai la permanenza in serie A sarebbe stata una formalità, si sbagliava di grosso. Il Cagliari torna da Genova – quintultima partita di questo tormentato e umiliante campionato – con tre gol a zero sulla groppa e le ossa rotte. I resti del Cagliari – brutto chiamarli avanzi – non ce l’hanno fatta a trasformarsi magicamente in quel che purtroppo non sono e hanno portato a casa una sconfitta che, per quanto prevedibile, è diventata inevitabile nel momento in cui Ranieri ha dovuto mettere in campo una squadra rabberciata per gli infortuni, per una squalifica (Luvumbo) e anche per la decisione del mister di risparmiare giocatori che gli saranno indispensabili nella partita decisiva di domenica con il Lecce alla Unipol Domus.
A Genova non c’era da aspettarsi più di tanto da una formazione con dentro Di Pardo, Hatzidyakos, Wieteska, Obert, Augello, Deiola, Prati, poi Azzi, Zappa, Lapadula edizione 2024, Kingstone. Si abbia la pazienza di rileggere questi nomi e la risposta non potrà che essere quella data dal campo. Il Genoa ha fatto quel che ha voluto al cospetto di un Cagliari piccolo piccolo, mai apparso in partita. A gara finita e sconfitta subita, rimane la domanda se Ranieri abbia fatto bene a risparmiare – aggiungendoli agli infortunati – i vari Makoumbou, Sulemana, Nandez (mandato in campo nel secondo tempo), o se sia stato un segno di resa già prima di giocare. A ragionare con freddezza senza farsi prendere dalla tentazione di esprimere giudizi lapidari scaturiti dalla disfatta di Marassi, non è da condannare del tutto il tecnico rossoblù per la scelta di preservare i suoi pezzi forti.
Il Cagliari si giocherà la salvezza con il Lecce e dopo quindici giorni con il probabile giá retrocesso Sassuolo. Sono quelli gli appuntamenti da non mancare assolutamente, fermo restando che anche l’ultima partita alla Unipol Domus con la Fiorentina, che potrebbe non avere più niente da chiedere al campionato, sarà una chance da tenere di scorta. Ma alla partita con la Viola, il Cagliari ci dovrà arrivare possibilmente già salvo, onde evitare spiacevoli sorprese finali. Chiedere per questo al Bari. Ranieri dovrà essere bravo, come lui sa fare, a ricaricare psicologicamente la squadra, apparsa a Genova decisamente sotto tono. Le seconde linee chiamate in causa a Marassi per motivi contingenti, hanno avuto la possibilità di dimostrare che in serie A ci possono stare. Invece hanno fallito completamente, confermando limiti insormontabili per la categoria e trascinando nel nulla anche i compagni Gaetano,Oristanio e Shomurodov, i soli ad avere i galloni di titolari nella squadra di riserva scesa in campo a Marassi.
Il tecnico rossoblù dovrà essere buon psicologo per rimettere in carreggiata i suoi giocatori, facendo tutti gli scongiuri possibili affinché nessuno incorra in questa settimana in problemi fisici che li metta fuori causa. Saranno giorni intensi, di grande attesa. Contro il Lecce servirà la squadra migliore con gli uomini migliori, tecnicamente, agonisticamente e caratterialmente. Al resto ci penseranno i tifosi, quelli veri e appassionati, capaci di perdonare anche le figuracce come quella di Marassi. È il momento dell’unità, i denigratori di professione restino pure a casa e stiano zitti. Poi, eventualmente, potranno chiedere perdono e salire anche loro sul carro dei vincitori.
[Foto dal sito del Cagliari Calcio]
Luciano Onnis