Lavoro, servizi per impiego a confronto: “La Sardegna laboratorio in Europa”

Un confronto tra i servizi per il lavoro italiani ed esteri, per lo scambio di modelli e buone pratiche, e avviare nuove forme di collaborazione per migliorare la qualità delle prestazioni e le rispettive performance. Le agenzie di 8 regioni italiane, e i rappresentanti di Wapes, l’associazione mondiale dei servizi pubblici per l’impiego che ha sede a Bruxelles, insieme ad altre delegazioni provenienti da paesi tra cui Francia, Spagna, Slovenia, Naswa, l’associazione degli Stati Uniti e il Vietnam, si sono confrontati durante il Sardinian job day, per discutere dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese.

La Sardegna è un osservatorio interessante anche per le altre realtà regionali e internazionali: è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge organica, la 9 del 2016, che ha riordinato la materia del lavoro e il sistema delle politiche attive, riportando la gestione dei Centri per l’impiego in capo all’Aspal. “Siamo un’agenzia relativamente giovane – spiega il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi – ma abbiamo un background di esperienza e competenze che ci rende competitivi e in grado di affermare il nostro ruolo nel mercato del lavoro e nel sistema economico”.

“Rispetto alle esperienze straniere l’Aspal ha cercato di migliorare il suo rapporto con i cittadini e con le imprese, puntando molto sulla qualità dei servizi offerti e cercando di farsi conoscere in maniera capillare. In particolare, siamo stati i primi a sperimentare la figura del job account, perché abbiamo capito che era fondamentale instaurare un rapporto di fiducia con le imprese. Il Sardinian job day è stata l’occasione per far decollare questa nuova strategia che, dai numeri ottenuti, ha dato risultati brillanti, che ci incoraggiano ad andare avanti sempre meglio”.

I rappresentanti delle altre regioni hanno illustrato le loro attività e le principali misure offerte. Come Trento che ha parlato dello strumento di contrasto alla povertà (antenato del reddito di cittadinanza), l’assegno unico provinciale, e la Basilicata che ha sperimentato il reddito minimo di inserimento. O la Catalogna ha da subito investito sul rapporto con le aziende, e sull’orientamento nella ricerca di personale. E poi il Veneto che ha puntato molto sulla semplificazione soprattutto a favore degli imprenditori, e il Piemonte e la Lombardia che hanno saputo creare una connessione con gli stakeholder locali, ricercando la collaborazione pubblico-privata, per avere un approccio globale al mercato del lavoro.

Una strategia analoga è stata rappresentata da Pole Emploi in Francia, che ha puntato sulla formazione degli operatori, per creare dei professionisti in grado di supportare le imprese nel reclutamento del personale. Dagli Stati Uniti arriva invece la ricetta del Talent management, per ottimizzare la ricerca dei talenti e delle figure professionali migliori richieste dalle aziende. Una formula vincente nel mercato americano altamente competitivo, che può essere esportata in altre realtà.

Tutti i rappresentanti hanno sottolineato l’importanza degli investimenti nelle infrastrutture di rete, e nelle piattaforme per la ricerca di personale e l’incontro domanda e offerta. “Questo confronto – sottolinea Temussi – è il frutto delle relazioni internazionali che l’Aspal ha coltivato in questi anni. Siamo convinti che dallo scambio di esperienze possano scaturire idee per migliorare la nostra performance e proiettarci nel contesto globale con gli strumenti adatti per essere più forti. La nostra missione resta quella di offrire alle aziende e dare un contributo allo sviluppo, e possiamo farlo ancora meglio se sappiamo trasferire i modelli più vincenti.”

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