Competenze e buona reputazione web: ecco tutti i segreti per trovare un lavoro

Social network, una reputazione sul web affidabile ma soprattutto capacità in più discipline. Finiti da tanto i tempi in cui usciti dall’Università si iniziava a lavorare, oggi per trovare un impiego occorre affilare nuove armi. Se n’è parlato durante i seminari del ‘Sardinian job day’ in corso a Cagliari, un’occasione di incontro tra candidati in cerca di lavoro e chi si occupa di trovare il personale più adatto per le aziende.

“Chi si occupa di selezione del personale, come prima cosa legge i profili social dei candidati, per questo è necessario prestare attenzione alle impostazioni sulla privacy e a ciò che si pubblica sui social – spiega Salvatore Carvone,responsabile comunicazione di Cassartigiani Sardegna -, occorre saper posizionare il proprio brand nel web pensando a se stessi come a un’impresa”. Durante il workshop ‘Reputazione online e personal branding’ ha anche spiegato come evitare i pericoli di una reputazione negativa sul web.

“Si fa monitorando costantemente la nostra immagine su internet, ad esempio con strumenti come Google Alerts, semplice e gratuito, oppure Talk walker e Social mention. Gli ultimi due offrono una panoramica sui propri profili social e nel caso delle aziende possono essere utilizzati per monitorare i concorrenti”.

Di social, davanti a centinaia di studenti delle scuole superiori, ha parlato anche Alessandro Gallo di Linkedin: “La nostra è una piattaforma professionale che contribuisce a fare rete e diffondere informazioni utili alle persone in ambito lavorativo. Il mondo del lavoro sta andando sempre di più su questo social network utilizzato da 590 milioni di professionisti. Basta dire che nove selezionatori su dieci utilizzano Linkedin per la ricerca del personale. Ma non va sottovalutata la potenza di questo strumento per comprendere dove si sta orientando il mercato. Per un giovane studente frequentarlo è senza dubbio utile”.

Ai giovani si è rivolto anche Stefano Angilella di Avanade che ha elencato le competenze chiave per le professioni del futuro: “Le più ricercate sono le competenze digitali e computazionali. Noi cerchiamo persone che abbiano capacità di elaborare dati e da questi trarre informazioni. Le competenze che richiediamo sono anche mediatiche e comunicative ma anche interdisciplinarità: ognuno nel proprio percorso formativo acquisisce competenze specifiche ma dovrà essere in grado di relazionarsi con chi ne ha altre per risolvere i problemi che di volta in volta si presentano”. Come hanno fatto i partecipanti al ‘fasthack’ organizzato da Open Campus. Quattro maratone di cervelli, sei ore di tempo per trovare una soluzione brillante a uno dei quattro problemi proposti da altrettante aziende. In palio per il vincitore un tirocinio retribuito.

LEGGI ANCHE: I mestieri del futuro sono già una realtà: tra smart city, privacy ed etica della rete

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Andrea Deidda

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