Trentamila visitatori e 10mila colloqui: il ‘Sardinian job day’ è un successo

Più che positivo e ben oltre le aspettative il bilancio finale del Sardinian job day: 28.400 partecipanti, di cui circa 10mila candidati che nell’arco delle due giornate hanno sostenuto i colloqui con le 300 aziende presenti. Molti i visitatori attratti dagli incontri arricchiti dalla presenza di testimonial, dagli ospiti internazionali, e dagli oltre 100 seminari rivolti soprattutto ai giovani studenti ma non solo.

“Sono state due giornate bellissime – ha dichiarato il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi – siamo molto soddisfatti della grande partecipazione di pubblico e delle migliaia di occasioni di incontro tra imprese e cittadini che siamo riusciti a creare. Abbiamo creato una grande mobilitazione di tutti gli attori economici e istituzionali, che ha permesso di dare un’occasione di lavoro e restituire la fiducia nel futuro a migliaia di persone. È questa la cosa che ci rende più felici e ci incoraggia a fare sempre di più, mettendoci tutto l’impegno e la forza di sempre, perché il job day sia tutti i giorni”.

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“Ci prepariamo adesso ad affrontare le prossime sfide, forti del lavoro di squadra che abbiamo realizzato. Ringrazio per questo tutta l’Aspal, una bella realtà che, nonostante sia abbastanza giovane, ha un team di persone valide e motivate. E ringrazio i tanti giovani, le aziende, i disoccupati e i visitatori di queste due giornate. Senza di loro il job day non sarebbe esistito. Ora l’appuntamento è per il 2020”.

“Ringrazio tutto il personale dell’Aspal per la grande qualità del suo lavoro, che consente oggi la realizzazione di un sogno: un sistema di servizi per l’impiego che mette al centro la persona”, ha sottolineato l’assessora regionale del Lavoro, Virginia Mura, in apertura del convegno, con protagonisti lo chef Luigi Pomata, Massimo Barbadoro del Distretto Alta Oreficeria Valenza, il docente del Politecnico di Milano, Giuseppe Martino di Giuda e Lorenzo Giannuzzi, Ad e direttore generale Forte Village.

“Occorre includere tutti”, ha spiegato Mura, “soprattutto chi non è occupabile. Per questa ragione abbiamo aperto degli sportelli anche nelle carceri e nelle zone interne, dove lo Stato si sta ritirando, abbiamo previsto la presenza capillare dei Centri per l’Impiego. Ancora oggi esiste nell’Isola una domanda di lavoro non soddisfatta. Ecco il perché occorre migliorare l’occupabilità di tutti e attivare le persone: sia chi è alla ricerca di un lavoro dipendente, sia chi ha il coraggio di mettersi in gioco con una propria iniziativa imprenditoriale, col sostegno del Microcredito, su cui abbiamo investito molto”.

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Per la titolare uscente del Lavoro la chiave di volta della buona politica è una sola: “Intercettare i cambiamenti e dare risposte. Ci siamo insediati cinque anni fa con 25 mila percettori di ammortizzatori sociali in deroga e abbiamo invertito la rotta. Abbiamo prestato attenzione ai bisogni degli studenti, che stanno per affacciarsi al mondo del lavoro. Non abbiamo trascurato alcuna categoria. Il lavoro femminile è sostenuto da interventi di welfare aziendale. Abbiamo esteso di recente alle professioni emergenti, senza un ordine professionale alle spalle, l’accesso a percorsi per la creazione d’impresa. I dati sul mercato del lavoro nell’Isola positivi, sia pur migliorabili, ci danno ragione: lasciamo una Sardegna migliore di quella che abbiamo trovato”.

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