Vertenza Euralluminia

Abbiamo chiesto ad Antonello Pirotto della RSU dell’Eurallumina di Portovesme di fare il punto della situazione sulla loro vertenza alla luce del protocollo d’intesa firmato dal Governo a Carbonia, presso la miniera di Serbariu, martedì 13 novembre:

“ il nostro stabilimento è stato il primo anello della filiera dell’alluminio a cadere sotto la scure della crisi; siamo dal 2009 in cassa integrazione; da circa 6 mesi la nuova proprietà, la RUSAL, multinazionale sovietica e uno dei colossi mondiali dell’alluminio, ha intavolato col Governo italiano le trattative per cercare di uscire da questa situazione di stallo; alla fine del 2011 siamo andati molto vicini alla cessazione della cassa integrazione con l’apertura della procedura di mobilità e quindi del licenziamento, evento che per fortuna non si è verificato; la nostra determinazione nel continuare nella ricerca di una soluzione ha permesso invece di arrivare alla sottoscrizione, circa 6 mesi fa appunto, di un accordo che prevede la costruzione di un impianto di cogenerazione di energia elettrica e termica autonomo, svincolato, quindi, da fornitori esterni cofinanziato dalla stessa RUSAL e dalla Regione Sarda; riteniamo che questo passaggio sia stato molto importante, tanto che il documento ha superato i primi due step del consiglio d’amministrazione della RUSAL; in occasione dell’incontro di Carbonia, i Ministri Passera e Barca ci hanno comunicato che il documento ha superato anche il terzo passaggio con la comunicazione da parte del consiglio d’amministrazione della RUSAL del via libera alla procedura, datata 9 novembre e che il 22 novembre la RUSAL verrà in Sardegna per firmare il protocollo d’intesa che prevede tempistiche, finanziamenti e investimenti per la possibile riapertura dello stabilimento.
Certo è che dopo anni di false promesse, con le famose telefonate tra Berlusconi e Putin o la concessione a prezzi scontati dell’olio combustibile promessa dal Ministro Romano, che si sono rivelate delle autentiche bugie, dimostrazione dell’operato di un esecutivo inconcludente, andiamo molto cauti prima di cantare vittoria ma i presupposti messi in campo da questo Governo ci fanno ben sperare. Certo ci sono delle criticità tecniche che devono essere superate, che la stessa RUSAL ha dichiarato di voler superare, come il riutilizzo del bacino dei fanghi rossi per lo stoccaggio delle scorie di lavorazione, tutt’ora sotto sequestro giudiziario e per il quale è stata già presentata la seconda istanza di dissequestro e il perfezionamento di accordi internazionali per la fornitura di bauxiti di qualità dal continente africano; tutto ciò dovrebbe avvenire contemporaneamente alla costruzione dell’impianto di generazione energetica”.
Quindi, in definitiva, cauto ottimismo dagli ambienti dell’Eurallumina dove gli operai vigileranno con attenzione affinche’ tutti i passaggi si realizzino nei modi e nei tempi previsti in modo che in questo territorio, messo in ginocchio da una crisi senza fine, si rincominci a vedere un filo di luce e la speranza prenda il posto della rassegnazione.
Carlo Martinelli

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