Kelledda, rispondi!

In due giorni sono arrivate – direttamente su Facebook, nei commenti sul sito e alla mail redazione@sardinipost.it – una decina di domande integrative all’intervista “scomoda” a Michela Murgia, candidata al governo della Sardegna nelle elezioni regionali del 2014 per la coalizione “Sardegna possibile”. Di seguito pubblichiamo la lista definitiva dei quesiti, costituita dalle undici “domande-base” elaborate dalla redazione di Sardinia Post e dalle sette domande integrative poste dei lettori. Dunque, diciotto domande in tutto.

Per dare omogeneità all’intervista, abbiamo inserito le nuove domande tra quelle elaborate da noi in base a un criterio tematico. Abbiamo anche, con lo stesso obiettivo, modificato l’ordine di alcune delle domande-base. E abbiamo evidenziato con la scritta “proposta dai lettori” le nuove domande. Alcune di esse sono state accorpate o sintetizzate, facendo di più quesiti simili un unico quesito. Abbiamo escluso (come peraltro avevamo annunciato) le domande “non scomode”sul programma, sulla visione della Sardegna etc. E anche richieste di un giudizio su specifici eventi di cronaca (per esempio la presenza di una bandiera dei Quattro Mori a una manifestazione leghista). Un’esclusione determinata non da un giudizio sulla rilevanza di questi aspetti, ma solo dall’esigenza di andare con ordine. Avevamo seguito lo stesso criterio nelle interviste ai candidati alle primarie del centrosinistra: prima le ‘domande scomode’, poi – in una intervista successiva – quelle sul programma.

Le domande integrative a Michela Murgia possono essere divise in quattro filoni tematici, alcuni già presenti nelle domande-base: i rapporti col mondo indipendentista; le fonti di finanziamento di “Sardegna possibile” e l’esistenza di potenziali conflitti di interesse; la questione della inesperienza amministrative della Murgia; le alleanze.

Ecco la lista completa.

1) (proposta dai lettori) Lei è una scrittrice affermata, ma non ha alcuna esperienza politica o amministrativa e sta impostando la sua campagna su una serie di “narrazioni”. Narrazioni che, secondo alcuni, hanno lo scopo di nascondere la sua impreparazione sui problemi specifici (ovvero fatti, numeri, normative e non solo storie ed esperienze individuali o di piccoli gruppi). Cosa distingue la sua campagna da quella – tutta basata su suggestioni – che fece Cappellacci con lo slogan “La Sardegna torna a sorridere”? Cosa la distingue dalla politica-spettacolo?

2) (proposta dai lettori) Lei è stata fra i fondatori della rete ” Liberos”. All’annuncio della sua candidatura ha lasciato il suo incarico in questa associazione per evitare equivoci e sovrapposizioni. Tuttavia, quando dirigenti di “Liberos” vengono intervistati su argomenti culturali non mancano di dichiararle il loro appoggio. Sicura che non sia una rete elettorale mascherata? E, sempre a proposito di “Liberos”: può dirci come sono stati impiegati i 100.000 euro che avete vinto? Può escludere che siano stati impiegati per attività (convegni, dibattiti, presentazioni di libri) a cui lei ha partecipato dopo la candidatura, ottenendo quindi maggiore visibilità? Può escludere questo o altri modi mascherati di finanziare la sua campagna elettorale?

3) (proposta dai lettori) Il segretario del suo partito, Franco Contu, ha un ruolo importante nel circuito di moneta alternativa “Sardex”, più volte indicato dalle cronache politiche ed economiche come possibile partner della Regione Sardegna in diversi progetti. Non ritiene che questo prefiguri un possibile conflitto di interessi? Come intende evitarlo?

4) (proposta dai lettori) Lei ha una visibilità nazionale di cui nessun altro candidato gode e, presumibilmente, godrà. C’è chi osserva che per avere spazi di questo genere occorre il sostegno di poteri forti e finanziamenti importanti. Chi c’è dietro di lei?

5) (proposta dai lettori). Qual è il suo reddito? Cioè: nel caso di vittoria elettorale e di un suo insediamento al governo della Sardegna, avrà maggiori guadagni? E, comunque, quale ritiene che sia il giusto corrispettivo economico per la retribuzione del ruolo di governatore?

6) Secondo lei Il Pd e il Pdl sono davvero “uguali”. Considera ‘uguali’ anche i rispettivi elettorati?

7) Nel caso in cui dopo le Regionali si presentasse la possibilità di un vostro ingresso in una maggioranza, ovviamente a determinate condizioni, lo prendereste in considerazione o escludete fin d’ora questa possibilità?

8) Il suo partito, ProgReS, alle precedenti Politiche ha votato “bollino nero”, cioè ha annullato il voto. Nel caso in cui si arrivasse a elezioni nazionali anticipate, “Sardegna possibile” come si regolerebbe? Presenterebbe una sua lista? Valuterebbe la possibilità di allearsi con altri in campo nazionale? Non darebbe alcuna indicazione o, come fece “Progres”, suggerirebbe di annullare il voto?

9) Cosa dice rispetto al fatto evidente che se l’indicazione di “Progres” fosse stata seguita massicciamente a livello nazionale dagli elettori del centrosinistra Silvio Berlusconi avrebbe vinto le elezioni e oggi forse non solo non sarebbe un senatore decaduto ma potrebbe essere al Quirinale?

10) Nel presentare la coalizione ha indicato le due donne che guideranno la lista degli amministratori e quella civica: Valentina Sanna, ex presidente dell’assemblea regionale del Pd, e Romina Congera, ex assessore al Lavoro della prima giunta Soru. Non teme che “Sardegna possibile” diventi l’approdo dei delusi del centrosinistra che cercano una nuova collocazione?

11) Per saggiare la reale volontà dei vari ex che si sono avvicinati a voi di collaborare con spirito di servizio, avete provato a chiedere loro di ’stare fermi un giro’, cioè di non candidarsi?

12) Ha annunciato che presenterà la sua squadra di governo ben prima delle elezioni Regionali. Quando? Ci può indicare la data?

13) Nel caso in cui “Sardegna possibile” non dovesse superare lo sbarramento del 10 per cento, cosa ne sarà? Continuerete a lavorare oppure ognuno se ne andrà per conto suo a meno che non voglia entrare a far parte di “ProgReS”?

14) L’attuale sistema elettorale regionale non prevede il ballottaggio. Potrebbe accadere che, a causa della frammentazione delle opposizioni, il centrodestra torni a vincere con meno del 30 per cento dei voti, nonostante le attuali opposizioni, nel loro insieme, arrivino a prendere il restante 70 per cento. Una situazione paradossale. Per voi è indifferente o avete fatto dei tentativi per arrivare a unificare in qualche modo le opposizioni. E, in tal caso, quali?

15) Il Movimento 5 Stelle non pare avere un leader in Sardegna, ma ha comunque un seguito considerevole. Più volte avete flirtato reciprocamente, nel senso che vi siete trovati vicini in iniziative sul territorio, come ad Arborea. Ha mai parlato a quattr’occhi con Beppe Grillo o Casaleggio per chieder loro di andare a braccetto insieme alle Regionali? Ha provato a farlo? Ha intenzione comunque di farlo ?

16) Da quanto tempo lei è indipendentista? Perché risulta che nel 2007 lei fu la presidente del comitato “Si può fare” che sosteneva la campagna di Mario Adinolfi 2007 per la segreteria nazionale del Partito democratico.

17) Come valuta il fatto che praticamente tutte le forze già esistenti dell’area indipendentista, sovranista, sardista – la chiami come vuole – non aderiscono al suo progetto?

18) Lei ha sempre affermato di essere indipendentista, ma la sua presenza alle iniziative di quest’area è apparsa saltuaria. Per esempio, come mai non ha preso parte alla grande manifestazione del 7 novembre 2012, a Cagliari, dove erano presenti tutti i maggiori leaders indipendentisti-sovranisti-sardisti? E quali sono i suoi rapporti con loro? Facciamo alcuni nomi: Gesuino Muledda, Paolo Maninchedda, Gavino Sale, Franciscu Sedda.

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