“Amore di papà, so che non potrai leggere e rispondere a quello che scrivo, ma il mio cuore vuole comunicare con la tua anima”. Sono le 21 quando Piero Carta, il papà di Chiara, sulla propria pagina Facebook scrive un post dedicato alla figlia uccisa dall’ex moglie, Monica Vinci. La ragazzina, che tra un mese avrebbe compiuto 14 anni, è stata strangolata con un cavetto per cellulare ma prima la madre l’ha colpita con venti coltellate all’addome usando un taglierino.
“Ascoltami, figlia mia – prosegue il messaggio visibile solo agli amici e pubblicato da La Nuova Sardegna -: la tua vita è stata interrotta a una tenera età. Papà non ti dimenticherà mai. Fintanto che il suo cuore batterà, continuerai a essere il primo pensiero del giorno. Ho grande progetti per fare in modo che tu possa essere sempre ricordata ed essere un valido aiuto per gli altri. Ciao, amore mio, ti amo”.
Piero Carta, 53 anni, è un agente di polizia municipale. Lavora a Oristano ma è di Silì. L’ex moglie, invece, di 52 anni, è di Nureci, e si trova ricoverata nel reparto di Psichiatria al Santissima Annunziata di Sassari, dove i medici le stanno curando anche un trauma cranico e una ferita al bacino, conseguenze del tentativo di suicidio lanciandosi dal primo piano della casa dopo aver ammazzato la figlia.
Chiara, ammazzata sabato intorno alle 13,30, ha provato a difendersi. Sulla mani della ragazzina sono state trovzate ferite. E avrebbe anche urlato. Qualcuno a Silì ha sentito sì delle grida provenire da quell’abitazione in via Martiri del Risorgimento, ma nessuno poteva immaginare che si stesse consumando un omicidio terribile.