Lo “scippo” di Sardaleasing, un danno alla Sardegna

Da Paolo Fadda, già amministratore del Banco di Sardegna, riceviamo e pubblichiamo questa lettera. E nell’occasione invitiamo quanti avessero da replicare ai gravi rilievi che essa contiene a farci pervenire le loro risposte che pubblicheremo con eguale evidenza. Nella convinzione che il dibattito, anche il più aspro, sia il solo modo per risolvere i problemi e fermare l’allontanamento dei cittadini dalla politica.

Gentile direttore.

forse quel che le scrivo le può apparire stonato, e soprattutto fuori dal coro, ma ho provato più rabbia, e sconcerto, per lo scippo della Sardaleasing, avvenuto settimane fa nell’assordante silenzio della nostra classe politica (e di gran parte dei media), che per l’ingiusto accaparramento di congrui vitalizi da parte di giovani ex consiglieri regionali, su cui, giustamente, si va facendo un gran chiasso mediatico. Perché, a mio giudizio, sarebbe come mettere a confronto gli abili svaligiatori della Bank of London con dei modesti ladri di polli. Cioè due dimensioni di danni pubblici completamente di diversa scala.

Mi dirà che i due fatti sono ben differenti, e potrei anche essere d’accordo con lei, anche se ambedue portano ad esprimere dei giudizi poco lusinghieri sulla valenza (etica e virtuosa) di certa nostra classe politica. Mi sembra però giusto rimarcare che mentre si fa un gran clamore per le piccole cose da ladri di polli, si tace invece, con complice omertà, sui grandi furti effettuati a danno del nostro patrimonio comune.

Vede, caro direttore, il problema centrale è il dover verificare politicamente se la Fondazione Banco di Sardegna, cioè la vittima del danno, sia patrimonio comune dei sardi, oppure, perché la si ritiene, in legge, soggetto privato, proprietà di N.N., cioè di nessuno (e, quindi, di chi vi ci si trova al comando). So che è un vero busillis giuridico-istituzionale, ma forse meriterebbe fare finalmente chiarezza, anche con apposita legge.

Ora, per quel che ho appena detto, mi domando è se il valore della partecipazione del Banco spa in mano alla Fondazione (indicato, nell’attivo di bilancio, in euro 352.158.298,57, pari a circa 4,6 volte il nominale), dopo la cessione della Sardaleasing sia tuttora lo stesso (e lo potrebbe anche attraverso abili artifici contabili) o, invece, più realisticamente, si sia determinata una reale e consistente minusvalenza patrimoniale. Cioè se la Fondazione abbia ricevuto un danno, come presumo (e se quei 352 milioni di euro non vadano invece prudentemente corretti).

E mi domando ancora, sempre con molta curiosità, se il passaggio della Sardaleasing alla Popolare dell’Emilia Romagna abbia attribuita a quest’ultima una plusvalenza tale da rinforzarsi patrimonialmente, così da ridurre a 750 milioni di euro (da 900 a 1000 prima stimati) l’aumento di capitale per rientrare nei parametri della BCE.

Vede, caro direttore, in Sardegna siamo stati tutti sempre molto attenti nel denunziare chi ci rubava il pane e formaggio, ed omertosi e complici, invece, con chi ci sottraeva le tante preziosità presenti nella nostra terra.

Mi scuso con lei, infine, se non ho applaudito con giusto entusiasmo alla sua battaglia contro quegli assurdi vitalizi, pur provandone, da sardo, grande vergogna.

Paolo Fadda

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share