Michela Murgia: “Matteo Salvini è solo l’ennesimo venditore di paure”

Michela Murgia ha postato su Facebook un lungo intervento su Matteo Salvini, impegnato in un tour di propaganda in Sardegna. Una regione, la nostra, che, come tutto il Meridione d’Italia, è stata per anni colpita dalle campagne xenofobe della Lega Nord.

Salvini – nel suo tentativo di proporsi come leader della destra italiana – ha sostituito, nelle sue campagne d’odio, i  sardi e i meridionali con gli immigrati e, contemporaneamente, ha avviato un tentativo di appropriazione di tematiche  – quali il lavoro e il territorio – che la Lega Nord aveva sempre circoscritto alla sola “Padania”.

Un’operazione trasformistica che Michela Murgia denuncia con queste parole. Le facciamo nostre. Compresa l’opportunità di cacciare “a son’e corru” questa idea spregiudicata e cinica della politica.

Nonostante sia strapagato con i soldi dei contribuenti per stare a lavorare in parlamento e a Bruxelles, Matteo Salvini è sempre in giro in perenne campagna elettorale. Oggi si trova a Cagliari e pare che per l’occasione abbia incredibilmente dichiarato che mi stima perché “quando era candidata alla Regione i suoi temi erano i nostri: lavoro e territorio”.

Sarò franca: poche cose nella vita mi inquietano quanto essere stimata da persone che non stimo affatto.

Salvini non ha costruito il suo consenso sui temi del lavoro e del territorio, ma sulla paura dello straniero, sul respingimento dei poveri e dei disperati, sulla denigrazione di tutto quello che sta a sud dei suoi interessi, sulla presunzione di appartenere a una cultura superiore, sulla difesa degli interessi economici dei potenti (né noi né la Volkswagen dimenticheremo il suo voto favorevole al raddoppio delle emissioni auto), sul machismo e sul fantanazionalismo. Questi temi sono esattamente il contrario di quello che ho sempre pensato come persona, difeso come cittadina e rappresentato come politica. Il degno segretario del partito di estrema destra xenofobo chiamato Lega Nord si è quindi proprio confuso: i miei temi non sono e non sono mai stati i suoi.

Gli auguro pertanto che quella di oggi a Cagliari sia una conferenza disertata quanto breve e che lo induca a prendere il volo a sonu ‘e corru il prima possibile. La soluzione dei problemi della nostra terra passa per il nostro senso di responsabilità e appartenenza, non per il populismo dell’ennesimo venditore di paure.

Michela Murgia

 

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