Zona Franca, Sanna (Psd’Az): “Ora basta mistificazioni”. Arbau: “Cappellacci come Totò”

Arrivano le prime reazioni dopo l’approvazione del nuovo Codice doganale europeo, che mette la parola fine al dibattito sulla Zona franca integrale in Sardegna. “Svelato l’inganno di Cappellacci“, dichiara Giacomo Sanna del Psd’Az. “Con l’approvazione a Strasburgo, senza alcune modifica che riguardi le sorti dell’Isola, ritengo si debba porre fine alle suggestioni e alle mistificazioni che da mesi si rincorrono sui tempi e sull’iter istitutivo della zona franca sarda”.

“Per capire quanta demagogia ci fosse nella richiesta all’Europa”, prosegue l’esponente sardista, “inoltrata in ritardo e all’indirizzo sbagliato dal governatore, per mettere il territorio sardo fuori dalla linea doganale dello Stato attraverso una modifica del codice doganale europeo, è sufficiente scorrere l’elenco delle zone franche di vecchia e nuova istituzione in Europa per trovare conferma che tutte sono assimilate ai territori extradoganali e nessuno Stato ha richiesto che questi territori fossero posti de facto (con la modifica del codice doganale europeo) fuori dalla linea doganale dello Stato. Auspico – conclude Sanna – che sull’argomento possano cessare strumentalizzazioni e propaganda spicciola, insieme con le richieste inutili e improbabili rivolte all’Europa da parte della Regione, e ci si unisca tutti nel dare corso all’immediata istituzione dei sei punti franchi in Sardegna e sostegno alla proposta di legge per l’istituzione della “Zona franca sarda”, approvata all’unanimità in commissione Autonomia e che, così come stabilito dal Consiglio regionale, dovrà arrivare in tempi brevi all’esame dell’Aula.

Cappellacci come Totò, che a differenza del presidente era un grande attore comico, tenta di vendere la fontana di Trevi con un annuncio sui giornali pagato da tutti i sardi“, dichiara Efisio Arbau de La Base. “La cosa grave è che la questione è seria e riguarda tutti i cittadini della Sardegna che attraverso la modifica del sistema fiscale vogliono cambiare le sorti della nostra comunità”.

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