Turismo, da confronto a sette a duello: trasporti e urbanistica i temi più caldi

Da confronto tra sette candidati alla presidenza della Regione a duello all’arma bianca tra Massimo Zedda (Progressisti di Sardegna) e Mauro Pili (Sardi liberi). Si sono presentati solo in due, infatti, all’incontro organizzato da Federalberghi Sardegna, questa mattina al Caesar’s hotel di Cagliari, per parlare di turismo, quello che tutti, trasversalmente, definiscono il motore per lo sviluppo economico della Sardegna. Delusi e irritati gli organizzatori – già informati dell’assenza Vindice Lecis (Sinistra Sarda) e Andrea Murgia (Autodeterminatzione) per precedenti impegni – che speravano almeno in un confronto a cinque o a quattro. Ma Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi), Francesco Desogus (M5s) e Christian Solinas (Centrodestra) hanno avvisato del forfait questa mattina.

Cinque domande, per richiamare i cinque temi caldi che ruotano intorno al sistema turistico in Sardegna e per raccontare agli operatori quali sono le idee e i programmi per lo sviluppo del comparto. A partire dallo stato della Dmo (organizzazione della destinazione) e ai fondi europei: “Meno dello 0,45% del bilancio regionale è destinato al turismo e non è dato sapere, come fanno invece altre Regioni, se e quanto viene destinato dal Fesr o altri fondi europei”, sottolinea Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna. Poi il lavoro e la formazione professionale specifica, passando per i trasporti e le continuità territoriali, aerea e marittima, la tassa di soggiorno e soprattutto l’urbanistica.

Tra i desiderata più urgenti che gli operatori alberghieri hanno sottoposto ai candidati, c’è l’urbanistica. “Nel recentissimo passato, siamo stati descritti come distruttori delle coste, speculatori, attila dell’ambiente e tanto altro ancora – sottolinea ancora Manca -: la legge urbanistica dell’uscente centrosinistra, abortita in Consiglio Regionale per veti incrociati alla maggioranza, sembrava fosse composta di un solo articolo: quello che consentiva di fare modifiche e riqualificare gli alberghi entro i 300 metri dalla costa. Ma non è così”. “Auspichiamo che chiunque sarà alla guida dell’esecutivo regionale faccia discutere e approvare entro il primo anno della prossima consiliatura una vera legge sul governo del territorio. Abbiamo necessità di regole chiare per tutti e non interpretabili”, chiedono gli albergatori.

Poi le tasse: “Abbiamo la tassa di soggiorno e ora si parla di introdurre la tassa di sbarco – denuncia il presidente degli albergatori dell’Isola -, ogni Comune come un piccolo potentato impone balzelli a suo piacimento senza nessuna regia regionale, con l’unico slogan di ‘Più tasse per tutti’. Oltretutto i ricavati raramente vengo utilizzati per migliorare la fruibilità turistica della località e men che meno per aiutare gli operatori”. Infine, la mobilità interna, altro tasto dolente, che limita le potenzialità del turismo isolano.

In generale le posizioni dei candidati sono risultate simili, con qualche distinguo. Sull’urbanistica entrambi bocciano gli ampliamenti dentro la fascia dei 300 metri. “Serve un quadro di riferimento perché operiamo con norme degli anni ’80”, sottolinea Massimo Zedda, “ma ci sono dei punti fermi: la riqualificazione a beneficio dell’ambiente, no al consumo del suolo e sì agli incentivi per riqualificare, ma le zone incontaminate, senza cubature e che hanno elementi di pregio, non devono essere sottoposte a interventi”. “Dobbiamo studiare attentamente la materia per non creare illusioni, soprattutto sui 300 metri. Non illudiamoci sia sufficiente fare una legge per superare norme di rango superiore, il Ppr resta la cornice”.

“Dobbiamo permettere agli alberghi di implementare la loro capacita attrattiva e la loro offerta”, sostiene Mauro Pili, “servono centri congressi e benessere, ma sugli incrementi volumetrici bisogna trovare dei parametri e non lasciare alla discrezionalità della politica”. Pili dice no “all’incremento nei 300 metri, fascia che deve restare intonsa. Mentre per tutto il resto servono procedure rapide e immediate per migliorare l’esistente”.

Unanimi anche le posizioni sulla tassazione, come la tassa di soggiorno o quella di sbarco, proposta di recente dal centrodestra. “La tassa di sbarco è una follia, roba da tso (trattamento sanitario obbligatorio ndr) – tuona Zedda -: da un lato chiediamo di ridurre le imposte sui biglietti (aerei e navali) e dall’altro si propone un altro balzello, è assurdo”. E aggiunge: “A Cagliari non abbiamo mai attivato la tassa di soggiorno: non siamo extra terrestri, siamo consapevoli delle difficoltà delle imprese e del fatto che non tutti la riscuoterebbero. Anche se avrebbe portato nelle casse del Comune tra i 450 e i 700mila euro l’anno, non abbiamo voluto gravare ulteriormente sugli operatori”, ha sottolineato il sindaco di Cagliari che semmai punta sulla riduzione della tassa sui rifiuti per gli alberghi, che per come è calcolata attualmente “è una patrimoniale mascherata”. Pili si dice “contrario da sempre a qualsiasi tassazione sull’attrazione turistica”. “È un errore strategico e rigetta l’essenza stessa dell’ospitalità. Il gettito fiscale sardo non sia una rapina”.

Sui trasporti e la continuità territoriale aerea Zedda ricorda che “la Sardegna ha il 5 per cento del traffico europeo, contando solo cinque Paesi come Spagna, Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna, e aumentare dello 0,001 per cento non altera certo il mercato”. Sui trasporti navali Zedda punta a una ” legge specifica sulla continuità territoriale marittima per le persone e le merci”. “Senza una norma di riferimento e dei principi chiari non aiuteremo né i cittadini né il sistema imprenditoriale” e ritiene che “i soldi che lo Stato dà alle compagnie devono essere gestiti dalla Regione”. L’aspirante governatore del centrosinistra insiste poi sulla necessità di “potenziare le infrastrutture, in primis ampliare gli spazi aeroportuali e poi rafforzare le connessioni su ferro e gomma”. Per Pili “quella che partirà ad aprile è una continuità truffa e una mazzata per il turismo sardo – dice a proposito del nuovo bando sul trasporto aereo – frutto di una decisione di questa Giunta e avallata da un ministro incompetente. Va reintrodotta la tariffa unica e abolito il sistema attuale di tre tariffe che prevede costi doppi e tripli per turisti e non residenti”. Nota la posizione del candidato di Sardi Liberi sulla continuità marittima, che ribadisce con l’ennesima stoccata a Tirrenia: “La convenzione va revocata”.

Sul fronte lavoro per Zedda “bisogna aggiornare il quadro normativo di riferimento troppo datato per un sistema turistico moderno”, mentre Pili propone un ‘Piano strategico regionale per la formazione’.

Sulle assenze, dura la presa di posizione di Federalberghi: “Siamo stati snobbati, i contenuti del dibattito che abbiamo voluto intitolare, non a caso, ‘Il turismo oltre le parole’, erano molto importanti e con linee d’azione molto precise – ha ribadito il presidente di Federalberghi Sardegna al termine dell’incontro -. C’è stata una grande delusione da parte degli albergatori presenti, nei confronti di chi non ha partecipato, snobbando un tema centrale per lo sviluppo economico della Sardegna come il turismo”.

Marzia Piga

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