Solinas: “Sulla Giunta ultime verifiche”. E promette: “Presto revisione del Ppr”

Ventitré minuti di conferenza stampa per dire che “sulla Giunta sto facendo le ultime verifiche”, ma con gli assessori già nominati “il governo della Regione è pienamente operativo”. Sono le 13,45 quando il presidente Christian Solinas chiama a raccolta i giornalisti. Perché oggi sembrava sicura l’ufficializzazione delle sette deleghe ancora da assegnare, invece il presidente ha preso altro tempo rivendicando il totale potere di scelta, senza ingerenze. I nuovi assessori si aggiungeranno ai cinque nominati martedì scorso. Non è mancato un ampio passaggio sull’agenda politica dove, tra le priorità, entra “la revisione del Piano paesaggistico regionale”.

Solinas comincia l’incontro con la stampa commentando l’elezione di Michele Pais alla presidenza del Consiglio, ‘consacrato’ da trentasei preferenze che “provano la compattezza della coalizione”. Un lavoro di cesello al quale il capo della Giunta si è dedicato ieri, sino a notte fonda, per ricucire le velleità dell’azzurro Antonello Peru. E dei sedici ribelli che lo avevano votato nella seduta di martedì scorso.

Quanto alla Giunta non è così scontato, a differenza di quando sembrava sabato dopo il vertice a Villa Devoto, che ai Riformatori spettino due assessorati. Perché dare due caselle ai liberal democratici significa esclude dalla squadra di governo i ‘piccolini’, le cui rimostranze devono essere arrivate a Solinas. Tanto che il presidente della Regione lo dice con chiarezza: “Questo è uno dei nodi”.

Rispetto alle sette deleghe che Solinas ha in mano da martedì scorso, il governatore gioca d’astuzia e dice: “Sono sei, visto che un curriculum mi ha già convinto”. Poi aggiunge la possibilità che le donne in Giunta possano salire a sei anziché fermarsi a quattro. A quel punto però lo stesso Psd’Az dovrebbe rinunciare a Quirico Sanna, l’avvocato gallurese dato per sicuro all’Urbanistica e ai Lavori pubblici. Quindi è più probabile che il centrodestra non vada oltre la soglia delle quattro assessore. E oltre ad Alessandra Zedda già nominata al Lavoro, la seconda verrà indicata dalla Lega all’Agricoltura e il nome più probabile è quello dell’allevatrice Daria Inzaina. La terza entrerà in quota Riformatori, se i liberal democratici batteranno i ‘piccolini’, precisamente Sardegna civica e Fortza Paris; la quarta dovrà sceglierla Sardegna 20venti.

Comunque si analizzi la partita ancora aperta, le deleghe in ballo sono sempre le stesse: Affari generali, Industria e Trasporti. Per gli Affari generali si fa il nome del leghista Giorgio Todde, il più votato in Ogliastra; per l’Industria e i Trasporti ci sono invece le quattro donne ipotizzate dai liberal democratici (leggi qui) a cui si aggiunge Federica Angius per la civica Sardegna 20venti. Ma nulla è deciso, come conferma Solinas. E se saranno i ‘piccolini’ a spuntarla, le loro proposte non sono ancora note.

Al pari dei cinque già nominati – insieme alla Zedda ecco Gianni Chessa (Psd’Az, Turismo), Giuseppe Fasolino (Forza Italia, Programmazione), Mario Nieddu (Lega, Sanità) e Gianni Lampis (Fdi, Ambiente) – è cosa fatta pure l’ingresso in Giunta di Andrea Biancareddu che sarà la bandiera Udc dell’Esecutivo con delega alla Pubblica istruzione e ai Beni culturali. Idem quello di Pietrino Fois: i Riformatori prenderanno i Lavori pubblici, a meno che decidano di accettare un solo assessorato e tornino sull’Aventino, come avevano fatto la scorsa settimana.

Giovedì Solinas sarà a Roma per incontrare il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. All’ordine del giorno c’è la continuità territoriale, sia quella aerea che la marittima. “È ormai noto – spiega il governatore – che abbiamo aperto il confronto con Bruxelles per studiare un nuovo modello di trasporto capace di alleggerire il traffico su Roma Fiumicino e Milano Linate spalmando sugli scali minori. Cioè Torino, Verona, Bologna, Firenze, Napoli e Catania. Si tratta – chiarisce Solinas – di una vera e propria dorsale dei collegamenti aerei di cui i sardi hanno bisogno. Sulla continuità marittima, vista la prossima scadenza (nel 2020) degli oneri di servizio pubblico a Tirrenia, l’obiettivo è il superamento del concetto di convenzione utilizzando le best practice europee. Mi riferisco al modello corso o a quello spagnolo (nei due Paesi i contributi vengono dati in base ai passeggeri trasportati e tutte le compagnie possono concorrere alla copertura delle rotte in continuità).

Solinas torna sul tema delle riforme citando la legge 1 del ’77 e la 31 del ’98. La prima riguarda la distribuzione delle deleghe tra gli assessorati; la seconda l’organizzazione degli uffici e quindi del personale. “La macchina amministrativa ha bisogno di un riordino importante”, dice ripetendo un concetto già espresso in diverse occasioni dopo la vittoria del 24 febbraio (leggi qui). Stesso discorso sulle autonomie locali: “In questi anni c’è stato un proliferare di enti, lasciati senza soldi e senza competenze – è il riferimento alle Unioni dei Comuni -. Noi crediamo che il massimo delle risorse e dei poteri vada dato direttamente ai Comuni e le Province devono poter tornare a essere elettive”.

Infine il Piano paesaggistico regionale: “A breve presenterà un testo in Consiglio per riorganizzare l’assetto del territorio costruendo un nuovo punto di equilibrio tra urbanistica, paesaggio e ambiente. L’abbiamo scritto nel nostro programma elettorale e lo faremo quanto prima”.

A domanda precisa, Solinas fa anche sapere di aver comunicato per iscritto, a Palazzo Madama, le proprie dimissioni da senatore. “Appena trovo il tempo per andare a una seduta, formalizzerò a voce la scelta. Ho comunque sessanta giorni di tempo dalla proclamazione (avvenuta il 20 marzo)”. Per tornare alla Giunta, il presidente conta di completare i giochi entro martedì, quando è fissata la nuova seduta dell’Assemblea. Ma non si esclude che la quadratura del cerchio possa essere trovata prima. I partiti attendono le scelte del governatore.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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