Le quattro donne nella nuova Giunta: Zedda già dentro, le altre sono in corsa

Per la tarda mattinata di domani, lunedì 8 aprile, Christian Solinas vuole i nomi sul tavolo. Sono quelli dei sette assessori a cui affidare le altrettante deleghe che il presidente della Regione ha tenuto per sé dopo la zuffa politica di giovedì. Erano le undici e trenta, quando Solinas, per non darla vinta ai partiti, è stato costretto a esordire in Consiglio con una ‘Giunta mini‘. Ieri l’accordo trovato e la pace siglata (qui la cronaca del vertice tra gli alleati di centrodestra), anche se il mosaico non è ancora del tutto composto.

La partita più importante riguarda la nomina delle donne. Che è un passaggio obbligato: devono essere almeno quattro, per legge. Diversamente il principio della rappresentanza di genere non sarebbe rispettato. Finora solo Alessandra Zedda (la prima a sinistra nella foto) è nel nuovo Esecutivo, scelta da Forza Italia: gestirà il Lavoro e la Formazione professionale, con la supervisione sull’agenzia regionale di settore, l’Aspal, e la partecipata Insar. Tutte le altre donne sono in corsa, sebbene l’allevatrice di Calangianus, Daria Inzaina (a destra nella foto), sia più avanti di tutte: la Lega, salvo sorprese dell’ultima ora, farà il suo nome per guidare l’Agricoltura e la Pesca.

I Riformatori, per accordi con Solinas, devono indicare una donna in uno dei due assessorati che il partito ha ottenuto dopo uno scontro durato giorni. Al presidente della Regione i liberal democratici faranno quattro nomi, che corrispondono a quelli di altrettante candidate alle Regionali di febbraio: in corsa (in ordine di foto, da sinistra) ci sono Silvia Cadeddu, avvocatessa, sindaca di Birori; Gabriella Mameli, anche lei avvocatessa, vice sindaca a Selargius, la più votata nel 2016 nell’assemblea della Città metropolitana; Stefania Masala, dirigente della Regione nell’assessorato alla Programmazione; Delia Cualbu, imprenditrice (ha fondato il Shardana tourism lab, di cui è amministratrice unica).

Le quattro donne dei Riformatori si contendono gli Affari generali o i Trasporti, come seconda delega. La prima, già decisa con certezza, è quella dei Lavori pubblici: in lizza ci sono il coordinatore regionale Pietrino Fois e il presidente del partito, Roberto Frongia.

Federica Angius, una pentita del Psd’Az, è invece il nome che Sardegna 20venti ha fatto al governatore nel vertice di ieri a Villa Devoto. Per la Angius, consigliera comunale a Quartu per dieci anni, anche lei avvocatessa, c’è però il problema della spaccatura interna al movimento. Angius è sostenuta dal fondatore di Sardegna 20venti, Stefano Tunis, ma non dagli altri due eletti della lista civica, Pietro Moro e Domenico Gallus. La casella più probabile che spetterà al gruppo è l’Industria.

I nuovi sette assessori si sommeranno ai cinque nominati giovedì scorso. E oltre alla Zedda, sono entrati nella squadra di governo l’azzurro Giuseppe Fasolino (Programmazione), il sardista Gianni Chessa (Turismo e Attività produttive), l’Fdi Gianni Lampis (Ambiente) e il leghista Mario Nieddu (Sanità). A questi vanno aggiunte le tre donne ancora da scegliere più i galluresi Quirico Sanna e Andrea Biancareddu: Sanna, ex vicesegretario del Psd’Az, andrà all’Urbanistica e agli Enti locali; Biancareddu alla Pubblica istruzione e Beni culturali, in quota Udc.

E a proposito: nell’incontro di ieri a Villa Devoto il grande capo dello scudo crociato, Giorgio Oppi, pare abbia detto con chiarezza di non avere alcuna intenzione di prendere in mano i Trasporti. Ma se Oppi ha sostenuto che non spettano all’Udc, la delega è destinata a diventare la seconda scelta dei Riformatori o la terza della Lega. La quale ha comunque deciso il nome del proprio terzo assessore, a prescindere: sarà Giorgio Todde, ogliastrino da oltre duemila voti. Per Todde, in alternativa, ci possono essere gli Affari generali e le Riforme.

Il verdetto finale lo deciderà domani Solinas, a cui spetterà fare da pompiere anche sulle ultime fiammate che riguardano la presidenza dell’Aula. Ieri sembrava definitivamente chiusa la querelle interna al centrodestra con l’assegnazione dell’incarico alla Lega. Ma passata una notte, tra gli alleati è stato di nuovo sollevato il problema. Il nome di Michele Pais pare non convincere tutti. Perché l’avvocato classe ’74, consigliere di opposizione ad Alghero, dove è stato anche assessore e capogruppo di An, è un esordiente della massima assemblea sarda. E per alcuni si tratterebbe di un punto a sfavore di Pais, malgrado i diciotto anni di esperienza politica macinata in Comune. Anche su quest’ultimo fuocherello che agita il centrodestra i giochi potranno dirsi veramente chiusi solo martedì, quando in Consiglio regionale si aprirà la quarta votazione per eleggere il presidente dell’Aula. Si vince con almeno trentuno preferenze. Altrimenti saranno urne aperte a oltranza.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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