Consiglio, Michele Pais è il presidente: applausi liberatori nell’Aula di via Roma

Michele Pais è il nuovo presidente del Consiglio regionale, primo leghista che ricopre l’incarico nella storia dell’autonomia sarda. Pais è stato eletto con trentasei voti. Corrispondono ai seggi del centrodestra. In Aula si sono contate anche due preferenze per Antonello Peru, l’azzurro che voleva a tutti i costi essere eletto, ma si è dovuto arrendere dopo l’ultima battaglia combattuta ieri. Le schede bianche sono state sedici. E considerando che il centrosinistra ha diciotto seggi, quei due voti all’azzurro Peru potrebbero essere arrivati proprio al polo civico-politico targato Pd. Del resto le sei preferenze per la grillina Elena Fancello valgono esattamente il numero dei consiglieri Cinque Stelle.

Pais – classe ’74, un lungo passato in An – è un avvocato. Subito dopo l’elezione ha raggiunto il suo nuovo posto di lavoro, chiamato dal presidente pro tempore Giorgio Oppi. Il quale si è lasciato sfuggire (e non casualmente, c’è da scommetterci): “Chi è Pais, quello con la barbetta?”. Il neo capo dell’Assemblea, con voce emozionata, ha detto: “Entrando in ques’Aula mai avrei pensato di ricevere un incarico di così alto prestigio come presiedere il parlamento dei sardi. Spero che Dio mi assista”. Una religiosità, quella di Pais, ‘scovata’ anche martedì scorso, il giorno dell’esordio: da Alghero l’avvocato è arrivato a Cagliari con un rosario.

Verso le 11,10, quando Pais ha raggiunto i 31 voti richiesti per legge, in Aula è scattato un applauso liberatorio. Lo spoglio delle schede era ancora in corso, ma i colleghi di Pais stavano evidentemente contando le schede. Da segnalare che i partiti del centrodestra, per differenziarsi e far capire agli alleati che tutti avevano rispettato il patto su Pais, hanno scelto diciture diverse. Quindi: in alcuni casi il voto è andato come “avvocato Pais”; in altri “Pais avvocato”; in altri ancora è stato usato solo il cognome o il nome intero.

La seduta si è chiusa subito dopo l’elezione di Pai, alle 11,15, ed è stata aggiornata a martedì prossimo (sarà la terza di questa sedicesima legislatura). Qui c’è il segno del governatore Christian Solinas che ieri, filtra dal centrodestra, ha parlato a lungo anche con Peru per ricucire lo strappo. L’obiettivo è stato raggiunto.

Fino a questa mattina gli alleati chiedevano a Solinas i nomi degli assessori prima che cominciasse la seduta. La sollecitazione voleva essere una garanzia per poi votare Pais in Aula. Il governatore, invece, ha ribaltato le posizioni e imposto alla coalizione di dimostrare lealtà in Consiglio, visti gli accordi presi sabato scorso a Villa Devoto, proprio durante il vertice convocato da Solinas. La linea del presidente ha dunque prevalso. Adesso è scontato che martedì prossimo esordisca l’Esecutivo al completo, dopo la ‘Giunta mini‘ che è stata nominata martedì scorso.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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