Segretario generale, Giunta Solinas riunita: prende quota la manager del centrosinistra

Alessandra Carta

Non è più granitica l’indicazione di Maria Assunta Serra come nuova segretaria generale della Regione. A insidiare la pole della Dg di Sardegna ricerche c’è Elisabetta Neroni, attuale direttrice all’Università di Sassari.

Il nome della Neroni è spuntato all’improvviso, con la Giunta di Christian Solinas riunita in queste ore e chiamata, tra le altre cose, a mettere il cappello proprio sulla prima carica amministrativa della Regione. Non fosse altro che per la legge 10 sui maxi staff, quella che a maggio 2021 ha introdotto pure la figura del segretario generale, passano dal top manager gli ingaggi di tutti i Dg. E siccome a fine giugno ne sono saltati otto, per scadenza di contratto, è evidente che il governatore e gli assessori non possono lasciare paralizzati gli uffici per chissà quanto tempo ancora.

In Regione la Neroni è considerata una dirigente vicina al centrosinistra. Fu nella legislatura con Francesco Pigliaru governatore che divenne direttrice generale per la prima volta: Cristiano Erriu le assegnò la guida degli uffici dell’Urbanistica, un incarico portato avanti sino a quando il sindaco di Cagliari, Massimo Zeddda, non chiamò la Neroni per fare la Dg del Comune.

Proprio a conferma della sua collocazione politica, con l’arrivo in Regione di Christian Solinas e del centrodestra, la Neroni è stata in qualche modo parcheggiata. Di certo non lasciata in sella, a parte il breve periodo alla guida di Eni Cbc, l’Autorità che si occupa di cooperazione nel Mediterraneo. Quindi la decisione della manager pubblica di mettersi in aspettativa per andare a fare la Dg nell’Ateneo di Sassari, cambiando totalmente pagina professionale.

In questi quattro anni di legislatura, la Neroni sembrava addirittura contrapposta al padre Roberto, dirigente in pensione della Regione che col centrodestra ha avuto tantissima fortuna. Prima l’incarico di commissario in Area, l’agenzia che si occupa di edilizia convenzionata, poi la nomina ad amministratore unico di Arst, la spa del trasporto pubblico regionale. Neroni padre, vicino sia all’onorevole Nanni Lancioni che all’ex Dg Massimo Temussi, è tra i ventuno indagati per le nomine considerate truccate in Regione, come nell’inchiesta della Procura in mano al pm Andrea Vacca. Adesso però il centrodestra ha deciso di abbracciare anche la figlia Elisabetta per portarla con sé in questi ultimi sette mesi di legislatura.

A Palazzo la voce sulla Neroni segretario generale ha cominciato a girare intorno alle 19. Dapprima con un certo sgomento nelle fila del centrodestra, proprio per via della vicinanza della manager alla coalizione opposta. Ugualmente nel perimetro di Pd e alleati, la possibilità che la Neroni accetti l’incarico desta sorpresa perché la mossa equivale a riconoscere l’azione politica dell’attuale maggioranza.

Alessandra Carta

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