LA SCHEDA. Il buco milionario lasciato da Cappellacci, ecco le opere a rischio

Ecco l’elenco completo delle opere che in Sardegna sono a rischio per via di quel buco da 275 milioni lasciato da Ugo Cappellacci.

Ecco l’elenco completo delle opere strategiche previste in Sardegna dal Piano per il Sud, opere adesso a rischio per via di quel buco da 275 milioni lasciato da Ugo Cappellacci sul co-finanziamento che spetta alla Regione nei fondi Fas (aree sottoutilizzate). Cioè, una compartecipazione economica senza la quale progettazione o lavori non possono andare avanti. Oltre alla Olbia-Sassari, nella lista figurano la metropolitana per il Poetto di Cagliari e un lotto della statale 131 (svincolo di Macomer).

Il pacchetto di investimenti si recupera dalla delibera 48/13 del 1° dicembre 2011: la giunta Cappellacci la approvò proprio per ratificare il provvedimento del Cipe che, quattro mesi prima, aveva assegnato alla Sardegna un miliardo e 74,3 milioni di fondi Fas. I soldi servivano per completare il finanziamento di quel miliardo e 936,2 milioni di investimenti programmati col Piano per il Sud (delibera numero 62 del 3 agosto).

Allo stanziamento del Cipe (il braccio economico del Governo nella gestione di fondi Fas) si arriva sommando 17 opere che a diverso titolo, anche solo per la progettazione, hanno ottenuto una copertura. In testa la Olbia-Sassari che coi 406,5 milioni assegnati nel 2011 era pronta per essere realizzata. Seguono i lotti 1 e 2 della Tertenia-San Priamo lungo la vecchia 125, sostenuti rispettivamente con 40 e 50 milioni. Ancora: Tertenia-Tortolì (18,9 milioni); eliminazione degli incroci a raso nella 554 più asse urbano attrezzato (area vasta di Cagliari, 122,7 milioni); hub marittimo nello scalo di Porto Torres (27,5 milioni); collegamento Burcei-Sinnai-Maracalagonis della statale 125 (35,2 milioni); interconnessione dell’asse mediano di Cagliari, a scorrimento veloce, con la statali 130, 131, 554 e 195.

Poi: metropolitana del Poetto (8 milioni su una spesa totale di 293,1); aeroporti di Cagliari (23,4 milioni) e Alghero (14,1); nuovi sistemi idrici nel Sulcis (Tirso-Flumendosa, 50 milioni) e tra la Marmilla e il Medio Campidano (Flumineddu, 90,9 milioni). Infine: 43 milioni sono assegnati per l’adeguamento della 125/131 bis (Nuoro-Olbia-Santa Teresa) e altri 89 dirottati su Abbanoa nel “potenziamento delle strutture idriche”.

Si ottiene così quel miliardo e 74,3 milioni stanziato dal Cipe con la 62/2011 del 3 agosto. Rispetto a questa somma, come risulta dalla delibera della giunta Cappellacci, alla Regione spettava un co-finanziamento di 241,3 milioni da recuperare attraverso il Par-Fas 2007-2013 (Programma operativo dei fondi per le aree sottoutilizzate). Il buco di 275 milioni lasciato dall’ex governatore comprende anche quote di compartecipazione assegnate alla Sardegna dal Cipe su altri capitoli di spesa. E si va dall’edilizia universitaria (Innovazione, ricerca e competitività) alle bonifiche e alle riqualificazioni ambientali programmate in tutta l’Isola (Obiettivi di servizi, attrattori ed energie).

Al. Car.

(@alessacart on Twitter)

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