Sardegna Pride, polemiche sulla tassa. Truzzu assicura: “Nessun dietrofront”

“Ho già detto che alcune manifestazioni, tra cui il Pride, non pagheranno gli oneri per i servizi di organizzazione e regolarizzazione del traffico, finalizzati alla sicurezza stradale previsti dal regolamento comunale approvato prima che il sottoscritto e questa maggioranza venissero eletti”.  Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ritorna sul Sardegna Pride dello scorso 6 luglio e sulle polemiche che avevano accompagnato l’evento. Ribadisce la posizione tenuta dall’inizio. Lo fa dopo una nota pubblicata su facebook dall’Arc Cagliari, associazione organizzatrice del Pride, e rilanciata questa mattina sulle pagine de La Nuova Sardegna.

A leggerla sembrerebbe che il Comune, tramite l’avvocatura, abbia presentato una memoria difensiva, al ricorso presentato al Tar dagli organizzatori, per chiedere che i circa 7.500 euro necessari per garantire lo svolgimento dell’evento vengano pagati.


Ma è lo stesso neo sindaco a smentire questa versione dei fatti: “Ritengo profondamente scorretto e fuorviante diffondere solo una parte della memoria difensiva e allo stesso tempo difendo il lavoro dei dirigenti del Comune che, in totale autonomia amministrativa, hanno svolto al meglio i propri compiti. Ribadisco – afferma il primo cittadino – che l’atto di indirizzo da me firmato ha l’obiettivo di liberare i dirigenti da ogni responsabilità, portandole in capo al sindaco, e sospendere gli effetti del regolamento per determinate manifestazioni, fino al momento in cui adotteremo una delibera di giunta per permettere a tutte le associazioni che non hanno scopo di lucro, e che organizzano manifestazioni senza scopo di lucro, di non pagare alcunché.  A tutte – precisa – non è che ci sono associazioni di serie A e altre figlie di nessuno. Non mettetemi in bocca cose mai dette, come ho letto stamattina. Ho le mie idee idee – conclude -, lo sapete. Le difendo con forza e sono aperto a ogni genere di discussione leale e rispettosa. Tutto il resto è piccola propaganda politica, astiosa e inutile”.

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