Nuovo affondo da parte dei gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale sulla sanità. Il capogruppo, Francesco Agus, punta il dito sulla ripresa a pieno regime della attività ambulatoriali, dei ricoveri ospedalieri e delle attività socio sanitarie. L’esecutivo all’inizio di giugno aveva annunciato che la situazione era tornata alla normalità eppure “a distanza di oltre un mese in diversi ospedali dell’isola questo annuncio sembra essere rimasto solo una dichiarazione d’intenti“, sottolinea Agus. Infatti, secondo l’esponente dei Progressisti, nulla è cambiato rispetto al periodo del lockdown visto che “in diversi reparti ospedalieri il numero di ricoveri è ancora contingentato, esattamente come avveniva durante la fase acuta dell’epidemia del coronavirus. È il caso, per esempio, dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari: il reparto di Medicina interna (30 posti letto disponibili) non ospita più di 19 pazienti, in Ortopedia la disponibilità è scesa da 24 a sedici, in Geriatria da 23 a dodici. Sono numeri che raccontano un generale ridimensionamento dei posti letto rispetto a quelli ufficialmente definiti nella rete ospedaliera regionale, il cui metodo di calcolo prevedeva l’utilizzo di parametri oggettivi basati sulle reali esigenze dei territori”.
Il gruppo dei consiglieri è pronto a presentare un’interrogazione all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, anche perché “di questi temi chi promuove la riforma della sanità regionale non sembra volersene occupare, come denunciato a più riprese anche dai sindacati. La nuova moltiplicazione di Asl e poltrone da assegnare a chi oggi è rimasto fuori dalle logiche di spartizione è quanto di più lontano e inutile per l’erogazione dei servizi sanitari efficienti e in grado di garantire il benessere di cittadini. Far finta che il mondo sia rimasto uguale a quello conosciuto sino a pochi mesi fa è un atto di testardaggine che rischiamo di pagare amaramente”.