Renato Soru ha deciso: non torna sui suoi passi, non si candida alle primarie del centrosinistra nonostante i pressanti appelli a “ripensarci” lanciati dai suoi sostenitori. La notizia è filtrata ieri sera mentre era in atto il caos totale all’interno della coalizione del centrosinistra sullo slittamento del termine per le candidatura ed è ripresa con evidenza dal quotidiano La Nuova Sardegna oggi in edicola. Che riporta anche una dichiarazione del diretto interessato: “Ho deciso da tempo che si può fare politica fuori dalle istituzioni e questo farò”.
Soru aveva annunciato il passo indietro lo scorso 19 luglio, durante una direzione regionale del Partito democratico. Nella stessa occasione aveva fatto altrettanto il segretario regionale Silvio Lai. Ma dopo l’annuncio della candidatura alle Primarie di Francesca Barracciu, la questione si è riaperta. I sostenitori di Soru, infatti, hanno visto nell’iniziativa dell’eurodeputata una sorta di violazione di un patto non scritto: quello di “azzerare” completamente il quadro delle candidature dei big. Come se al passo indietro di Soru dovesse corrispondere un atteggiamento analogo da parte di quanti nei mesi scorsi erano stati indicati come potenziali candidati.
Ed ecco la richiesta a Soru di ripensarci. Ma ieri, alla vigilia del suo cinquantaseiesimo compleanno (è nato il 6 agosto del 1957), il no definitivo del patron di Tiscali. Il quale. precisa la Nuova, resterà “fermo un giro” almeno per quanto riguarda la Sardegna”. Una formulazione che richiama l’ipotesi di una candidatura alle elezioni europee dell’anno prossimo.
