Regionarie, la democrazia imperfetta di M5s: all’appello mancano due donne

La democrazia diretta delle Regionarie M5s si scontra con le regole della legge elettorale della Sardegna: chiuse le urne sulla piattaforma Rousseau e diffusi i nomi dei candidati per il Consiglio regionale alle elezioni del prossimo anno, risulta che per completare la lista mancano all’appello ancora due donne, malgrado la chiamata al voto interna sul web.

Il problema emerge ricostruendo la squadra M5s che si presenterà alle urne del 2019 sulla base della legge elettorale in vigore. Una legge modificata lo scorso novembre con l’introduzione della doppia preferenza di genere e l’obbligo delle liste paritarie, cioè la candidatura di un numero uguale di uomini e di donne. E proprio su questo secondo principio da rispettare, le Regionarie non hanno permesso al Movimento di chiudere definitivamente i giochi.

Le due donne ancora da cercare mancano nel collegio di Oristano e in quello del Medio Campidano (leggi qui), dove andranno candidate rispettivamente sei persone e quattro. Di cui tre uomini e altrettante donne nel primo caso, mentre nella  provincia di Villacidro-Sanluri ciascun genere andrà rappresentato con due nomi. Solo che a Oristano alle Regionarie hanno corso solo due donne anziché almeno tre; nel Medio Campidano solo una anziché almeno due.

I Cinque Stelle sono dunque chiamati a trovare, fuori dalle Regionarie, le due candidate mancanti, pena la bocciatura della lista da parte dell’Ufficio elettorale della Corte d’appello di Cagliari, cui spetta la verifica normativa. Come si comporterà la dirigenza M5s non è dato saperlo né si conoscono le regole interne che, in casi come questi, il Movimento deve applicare. Anche rispetto alla possibilità che vengano convocate Regionarie bis.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Qui tutti i candidati alle Regionarie e i voti raccolti

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