Alla fine anche Solinas esce di nuovo allo scoperto e insiste per un suo bis. “Passo indietro? Una norma non scritta prevede che si possa portare a compimento il lavoro iniziato. C’è un quinquennio in cui è stato fatto tanto, la Sardegna oggi è terza in Italia per crescita del prodotto interno lordo e per aumento del reddito pro capite, ci sono tutti i presupposti per continuare a fare bene”. In modo felpato ma netto il governatore chiede di essere ricandidato, al termine dell’ennesima giornata di passione nel centrodestra. L’attacco del presidente sardista, Antonio Moro, che ha parlato di “tavolo truccato” e ha attaccato Fratelli d’Italia e la coordinatrice regionale, Antonella Zedda. Il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, che ha insistito sulla regola degli uscenti e ha detto: “Non capisco la ragione per cui FdI insista sul sindaco di Cagliari”. Ora il presidente della Regione, che continua a credere di poter rimanere in campo. “Si tratta di rapporti fra alleati, se si deve venir meno al principio della continuità si dovranno fare ragionamenti politici che lo giustifichi”. Quello che sottolinea anche Crippa: la Giunta ha governato per cinque anni senza distinguo da parte degli alleati per cui un eventuale cambio alla guida – per sardisti e leghisti – deve avere una motivazione politica esplicita. Fratelli d’Italia però non ha nessuna intenzione di fare alcun passo indietro sulla candidatura di Paolo Truzzu. Lo ha ribadito oggi anche il ministro delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida: “Il nostro candidato è lui”. E sulla richiesta della Lega di un passo indietro di FdI ha replicato: “Chiedere è lecito…”. Insomma: il partito di Giorgia Meloni ha fatto una scelta e non ha nessuna intenzione di cambiare idea. In attesa di un vertice tra i leader che ancora non è stato convocato.
Sul sindaco di Cagliari Solinas chiosa: “Sono convinto che Truzzu – osserva Solinas – alla sua prima legislatura a Cagliari meriti di portare a compimento quanto fatto in città esattamente come la legislatura della Regione. Questi sono ragionamenti politici, poi se si dovranno fare ragionamenti di schieramento o di equilibri non spetta a me farli”. Infine: “Sono fiducioso del fatto che il centrodestra ritroverà la sua unità su una candidatura che potrà riportare alla vittoria questa formula politica che ha ben amministrato in cinque anni molto complessi, con il covid, le guerre. È semplicemente un problema di equilibrio interno che verrà affrontato dai leader e speriamo nel più breve tempo possibile di poter andare in campagna elettorale”.
Da registrare oggi anche la dura replica di Antonello Peru di Sardegna al Centro 20 Venti all’assessore ai Trasporti. “Vorrei poi precisare che noi non siamo mai stati contro qualcuno e neanche contro Solinas, abbiamo chiesto discontinuità amministrativa facendo valutazioni politiche e su queste ha concordato in larga maggioranza il tavolo – ha attaccato il consigliere regionale -. Lui invece è stato tra quelli che più duramente hanno criticato il presidente con attacchi durissimi. Poi ha cambiato radicalmente idea, quando si è seduto nella poltrona da assessore”. “Mi dispiace, infine – chiude Peru -, che proprio il Psd’az possa invocare l’aiuto di Roma per poter stravolgere una decisione assunta da un tavolo sardo legittimato a scegliere il candidato della coalizione. Se si vogliono evitare i veleni che ha citato Moro e si vuole andare avanti nel segno dell’unità, come ha chiesto il tavolo sardo, non si cerchi di cambiare una decisione assunta in Sardegna provando a giocare la carta dell’aiuto romano. Sarebbe davvero la morte del sardismo”.
A.T.
