“Nella mia esperienza di ricercatore ho notato che spesso il voto sardo ha anticipato il trend nazionale”, dunque se questi dati fossero confermati “quello che mi colpisce di più è l’andamento del M5s: un dato enorme che va al di là di ogni aspettativa”. Lo dice il sociologo e sondaggista Renato Mannheimer commentando con l’Ansa i dati del voto in Sardegna. “Seppure ancora parziali i dati sembrano ormai dare un’indicazione precisa e il dato che mi colpisce è il crollo del M5s”. Ciò detto “anche la Lega, se pure ha preso qualcosa di più nella regione rispetto alle politiche (era al 10,8%) non ha fatto tanto quanto Matteo Salvini si aspettava” fa notare il sondaggista.
Per Mannheimer il crollo del M5s in Sardegna “è un dato che assieme al voto dell’Abruzzo è indice di una difficoltà che sta vivendo il M5s. Da quello che registriamo, sentiamo elettori che si sentono da un lato traditi sul versante degli ideali del Movimento, come nel caso del voto su Salvini per la Diciotti. Dall’altro c’è una critica diffusa che registriamo nei sondaggi su una percezione di inadeguatezza della classe dirigente”. Certo, mette in chiaro Mannheimer, “non è detto che queste percentuali si ripetano nella stessa misura a livello nazionale” ma “il trend indica che si è andati ben oltre quella soglia psicologica che prima era del 20%” ed ora è scesa sotto il 10%. Quanto al Governo “non leggo il futuro ma credo che sia Lega sia M5s abbiano intenzione di andare avanti fino alle europee: ma Salvini rafforza comunque la sua posizione nella maggioranza”. Il vero test sull’Esecutivo però saranno comunque le europee: “Gli italiani molto spesso vedono le europee come test degli umori nazionali”.
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