Regionali 2024, la nuova Dc federata imbarca Azione: tre uomini per le consultazioni

Adesso è ufficiale: dopo tre riunioni e una zampata anti-Solinas, ha una sua delegazione la nuova Dc federata che sta prendendo forma nell’Isola. Per ora ne fanno parte ‘Sardegna al centro 20Venti’, Alleanza Sardegna, Azione e Democrazia Cristiana.

Le notizie sono due: la prima è che Azione di Carlo Calenda, guidata in Sardegna dall’ex dem ed ex renziano Giuseppe Luigi Cucca, ha deciso di stare al centro, anche se il 7 luglio un delegato del partito aveva partecipato all’incontro alle Saline voluto da Pd, M5s, Progressisti e tutta l’alleanza da diciannove che aveva sottoscritto il primo documento del nascente Polo civico-politico di centrosinistra.

Cucca fa anche parte della triade che per contro della Dc federata avrà “il compito di rappresentare le forze politiche centriste a tutti gli incontri con i partiti e i soggetti politici interessati ad entrare a far parte di questo progetto”, è scritto in una nota diffusa via mail oggi alle 18.

Il coordinatore sardo di Azione divide l’incarico con Antonello Peru, co-fondatore di ‘Sardegna al centro 20Venti’ insieme a Stefano Tunis, e con Giovanni Satta che invece ha dato forma ad Alleanza Sardegna Uds. A parte Cucca, tutti gli altri sono consiglieri regionali che a vario titolo stanno prendendo le distanze dal presidente Christian Solinas. Sebbene Satta sia ancora il vicecapogruppo dei Quattro Mori nell’Assemblea di via Roma. La Democrazia cristiana non ha delegati per le consultazioni ma nell’Isola è guidata dall’avvocato Gianfrancesco Piscitelli.

Nella nota stampa diffusa, Cucca ha parlato per tutti. “L’incontro di questa mattina a Olbia ha
consentito di perfezionare i punti programmatici sui quali è emersa una totale convergenza da parte di tutti i partiti che fanno parte dell’aggregazione di centro”. L’ex dem parla di “manifesto politico sulle priorità e sulle azioni da mettere in campo“. Oggi “è stato chiuso e suggella l’avvio di un percorso comune e di un modello di sviluppo innovativo per la Sardegna”.

Peru, in più occasioni, non ha nascosto di non aver deciso da che parte stare, lasciando in qualche modo aperta la possibilità di una corsa con il centrosinistra. Ma il segretario del Pd sardo, Piero Comandini, era stato chiaro quando il 7 luglio scorso: “Chiudiamo la porta a tutti coloro che hanno condiviso, giustificato e difeso le scelte di questa maggioranza che dal 2019 governa pessimamente la Regione. E staremo attenti a che il presidente non sia lo scaricabarile di tutta la coalizione: il capo della Giunta e gli alleati hanno uguale responsabilità”. Da allora è passato un mese. Che in politica è moltissimo, specie quando ci sono alleanze da costruire in vista delle Regionali, il più importante appuntamento elettorale su base territoriale.


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