Quirinale, il piano sardo per ‘bruciare’ Pais. Ma con un pluri-indagato

Rischia di lasciare morti e feriti, politicamente parlando, la scelta dei tre grandi elettori sardi che dal 24 gennaio saranno a Roma per votare il nuovo presidente della Repubblica. Sull’indicazione dei tre delegati nel centrodestra sardo tira aria brutta: le risse tra partiti hanno tutta l’aria di essere una pesantissima resa dei conti interna alla coalizione.

Prassi vuole che i tre grandi elettori per il Quirinale (nella foto) siano due in quota maggioranza e uno a rappresentare l’opposizione. Nella fattispecie andrebbero a Roma il governatore Christian Solinas (Psd’Az); il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, esponente del Carroccio; Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd, il partito più numeroso della minoranza con otto scranni.

La massima assemblea sarda vota i tre delegati nella seduta di mercoledì 12 gennaio. Ma pezzi di centrodestra stanno lavorando a un piano per bruciare il leghista Pais, considerato il più debole della terna. Il possibile sgambetto a Pais sta maturando nell’intergruppo, ovvero la sottocoalizione che raccoglie Udc, Riformatori e Forza Italia.

Il prescelto per sostituire Pais sarebbe però un consigliere regionale indagato, Antonello Peru, che, proprio nei giorni in cui si vota a Roma il presidente della Repubblica, avrebbe a Sassari la sentenza di un processo che lo vedo imputato per abuso edilizio e concussione. La faccenda giudiziaria riguarda la costruzione della sua villa al mare a Marritza, nel Comune di Sorso. Il 3 novembre scorso la pm Maria Paola Asara ha chiesto per Peru sette anni di condanna al termine di una lunga requisitoria nella quale la magistrata inquirente ha parlato di carica pubblica “utilizzata per fini privati” con una “spendita continua della propria posizione per acquisire potere e fare in modo che venissero assecondate le sue richieste”, ha riportato La Nuova Sardegna nella cronaca giudiziaria dell’udienza.

Peru è la costola ‘Cambiamo’, ovvero il partito del governatore genovese Giovanni Toti che nel palazzo di via Roma è alleato con l’Udc: insieme sommano sei scranni e sono il gruppo più numero della sottocoalizione, visto che Forza Italia si ferma a quattro, mentre i Riformatori ne hanno tre.

Su come andrà il voto nella massima assemblea sarda non c’è ancora il tanto per fare previsioni. Anche perché nel fuoco amico del centrodestra rischia moltissimo pure Solinas, inviso a una parte degli alleati per la gestione della Regione in questi primi tre anni di legislatura. E la scelta dei grandi elettori sarebbe l’occasione per restituirgli pan per focaccia lasciandolo a Cagliari. Sarebbe una figuraccia nazionale.

Ovviamente il Piano per rimpiazzare Peru con Pais è una mano tesa al governatore: se gli 11 del Psd’Az e 13 dell’intergruppo votassero compatti per il presidente della Regione e per l’onorevole a processo (ciascun onorevole può esprimere due preferenze), l’elezione di Solinas sarebbe garantita insieme a quella di Peru. Anche perché è difficile immaginare un salvataggio di Pais da parte dell’opposizione. A quel punto a ritrovarsi isolata sarebbe proprio la Lega.

Il problema di Peru è politico, ancora una volta. Pur nel garantismo pieno che gli riconoscesse l’innocenza sino al terzo grado di giudizio, è un fatto di opportunità mandare a Roma un consigliere regionale indagato, adesso per abuso edilizio e concussione. Ma Peru ha anche altri due processi aperti: uno è lo scandalo di Sindacopoli sui presunti appalti pilotati nei Comuni, mentre in primo grado, l’11 novembre del 2020, è già stato condannato a quattro anni nel cosiddetto ‘Caso Alzheimer’ con l’accusa di associazione per delinquere (leggi qui).

Il processo sulla casa al mare di Marritza va a sentenza proprio il 25 gennaio. Se Peru dovesse ottenere il lasciapassare per Roma, l’udienza salterebbe (a meno che il capo dello Stato non venga eletto nella prima giornata del 24 gennaio). L’assenza dell’onorevole sarebbe un legittimo impedimento (quale appunto la finalità politica). Non solo: in caso di concussione confermata dal giudice, Peru verrebbe sospeso dal Consiglio regionale per diciotto mesi, come effetto della legge Severino sull’anti-corruzione. Diventando invece grande elettore e al verificarsi delle condizioni dette sopra, il rischio di perdere lo scranno sarebbe congelato sino alla nuova data della sentenza.

Alessandra Carta

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share