Quartu, paralisi surreale. Rotte le comunicazioni tra Pd e Delunas

A un mese dai ballottaggi di giugno e con la Giunta ancora incompleta, non è remota la possibilità che a Quartu arrivi un commissario.

Si complica la paralisi amministrativa di Quartu, quando è già passato un mese dai ballottaggi di giugno: adesso non sta bene il primo cittadino Dem Stefano Delunas. A comunicarlo, con una nota di cinque righe, l’ufficio stampa del Comune.  “Il sindaco – si legge – si rammarica per non aver potuto partecipare alla terza seduta del primo Consiglio comunale che prevedeva la presentazione delle linee programmatiche per il mandato 2015-2020”. Delunas era assente “a causa di problemi di natura odontoiatrica”, è scritto ancora sul sito dell’amministrazione. Ma il sindaco “auspica e si prodigherà affinché possa rientrare quanto prima per portare avanti il lavoro promesso ai cittadini e necessario per Quartu”.

In questo quadro si fa sempre meno remota la possibilità che nel Municipio di via Eligio Porcu arrivi il commissario. I problemi di salute si aggiungono alla fine delle comunicazioni tra il neosindaco e gli alleati. La Giunta da sei, nominata il 2 luglio scorso, ha perso un pezzo con le dimissioni dell’assessore allo Sport, Cristian Gitani, che ha lasciato “perché non c’erano più le condizioni per lavorare”. “A me – ha aggiunto – la poltrona fine a se stessa non interessa, io avevo accettato l’incarico per mettermi al servizio di Quartu”.

Di certo lo scontro ha assunto caratteri insoliti, per certi aspetti sorprendenti. Come se il conflitto politico s’intrecciasse con un puro problema di comunicazione. Una situazione che a tratti appare surreale. E che alimenta le voci attorno a un evento che appena qualche settimane fa sarebbe stato impensabile: le dimissioni di massa di tutti gli undici consiglieri eletti nella lista del Partito democratico. A quel punto basterebbe che se ne aggiungessero cinque per arrivare a quota sedici, quanti ne occorrono per porre fine alla legislatura.

Quanto ufficialmente è emerso dei contrasti tra Delunas e i suoi sostenitori (o forse già ex sostenitori), non basta a spiegare perché un’ipotesi così clamorosa stia circolando e, in alcuni ambienti democratici, venga ormai discussa apertamente.

La rottura tra Delunas, il lettiano-soriano, e il Pd è cominciata subito dopo la vittoria al ballottaggio del 14 giugno. Il sindaco aveva subito preso le distanze dal suo partito, reclamando autonomia nelle decisioni. Tanto che nella formazione della Giunta, diventata poi una maratona di quindici giorni, il sindaco aveva scelto in quota Dem solo Gitani. Il quale, però, se n’è andato per primo. Ma a sorprendere era stata anche la decisione del sindaco di nominare solo sei assessori anziché otto, tenendo per sé deleghe pesanti come l’Urbanistica, ma anche quelle alla Pubblica istruzione, al Volontariato e alle Politiche giovanili. A stretto giro di posta era arrivato il monito del segretario provinciale Dem, Francesco Lilliu, che aveva richiamato il sindaco alla concertazione, come negli accordi di coalizione.

Altro elemento di divisione, il fatto che solo un assessore su sei si era candidato come consigliere. Precisamente Marina Del Zompo che ha corso nella lista del Centro Democratico e alla quale il sindaco ha assegnato la delega alla Salute e alle Politiche sociali. Tutti gli altri esponenti della Giunta sono di nomina tecnica, a cominciare da Valentina Casalena, moglie dello scomparso leader dei Tazenda Andrea Parodi, scelta per guidare la Cultura, su indicazione di Graziano Milia, l’ex sindaco diventato un consigliere fidato di Delunas.

Un tecnico è anche Paolo Passino, vicesindaco con deleghe all’Ambiente, ai Lavori pubblici, alla Viabilità, al Traffico e alla Mobilità sostenibile. Di fatto l’uomo più vicino a Delunas che lo ha trasformato in super assessore. Poi ecco Anna Rita Fois, fondatrice della cantina “Villa di Quartu”, diventata titolare delle Attività produttive. La Fois, teoricamente, deve rappresentare i Riformatori, gli alleati di centrodestra di Delunas al ballottaggio di giugno. Ma questa nomina non è stata riconosciuta dal leader quartese dei liberal democratici, Gabriele Marini, col quale Delunas aveva stretto l’accordo elettorale per il ballottaggio. Infine Riccardo Saldi, assessore al Personale e agli Affari generali, indicato da “Sardegna Vera”.

Per la normativa vigente, le redini del Comune potrebbe prenderle in mano il vicesindaco, evitando così di tornare alle urne tra un anno. Ma nel Pd questa ipotesi non piace. Nel curriculum di Passino, che pure è il concognato di Gianni Cuperlo (le moglie dei due sono sorelle), c’è infatti la nomina a dirigente del settore Ambiente fatta nella passata consiliatura dall’ex sindaco di Forza Italia, Mauro Contini.

Per il Pd sono giorno decisivi. Si tratta di valutare, in termini di consenso, quando sia conveniente far arrivare un commissario: in caso di elezioni tra un anno, davvero una rarità, per il centrodestra sarebbe facilissimo attaccare Pd e alleati, magari accusandoli di non essere riusciti nemmeno a nominare per intero una Giunta. Ma per un altro verso, affidare il governo della città a Passino non garantisce il Pd sul fatto che Quartu venga amministrativa rispettando il programma elettorale col quale il centrosinistra ha vinto le elezioni.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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