Piras (Sel) al Pd: “Basta con i richiami generici all’unità, serve il programma”

Il Pd ha trovato la sua unità in vista delle Regionali “ma adesso è il momento del programma”, dice il deputato di Sel Michele Piras, che proprio ieri aveva messo in dubbio le ragioni dell’alleanza di centrosinistra in Sardegna. Il parlamentare si rivolge alla candidata del Pd Francesca Barracciu sottoponendo all’attenzione dell’aspirante governatrice alcuni temi che sarebbero elementi importanti per stabilire ancora le ragioni di un percorso comune: “Se Sel dicesse ad esempio reddito di cittadinanza, nuovo piano straordinario per l’occupazione, tutela e bonifica integrale del territorio, riduzione delle servitù militari, potrebbe essere lecito attendersi una risposta che – finalmente – non sia il silenzio e che consenta a tutti di valutare se ancora ha un senso stare dove finora si è stati“.

Secondo Piras non servono “generici richiami all’unità“, quanto invece la “necessità di rigenerare il campo progressista e democratico, frantumato dall’abbraccio romano fra Pdl e Pd. L’unità priva di contenuti rischia infatti di essere un mero esercizio di retorica e un corpo estraneo alla società sarda. Fa certamente piacere la ritrovata unanimità del Pd nella direzione regionale – conclude il deputato di Sel – ma ancora noi non comprendiamo quale sia il progetto di governo sul quale dovrebbe fondarsi l’alleanza, né come questo stato di cose possa in qualche maniera concorrere a restituire ai sardi una speranza di rinascita dalle macerie di una crisi economica e sociale devastante”.

Il tema delle primarie è ancora fresco e in proposito il coordinatore di Sel a Cagliari Francesco Agus ha diffuso una nota sulle diverse chiavi di lettura sui dati dell’affluenza in occasione della consultazione. “Silvio Lai cerca goffamente di scaricare su altri le responsabilità di un turno di primarie certo non esaltante. Purtroppo per Lai l’affluenza bassa in città (dove ha votato un cittadino ogni 48 elettori) come in provincia (un elettore ogni 46 abitanti). E peggiora nei centri dell’area vasta (un elettore ogni 55 abitanti), sia in quelli guidati dal centrosinistra che in quelli in mano al centrodestra. Nei centri urbani, dove è più forte il voto d’opinione, a tenere lontani dalle urne l’elettorato progressista più dei temi locali sono il Governo delle larghe intese tenute in piedi a Roma e l’assenza colpevole di una discussione seria sul programma interna al centrosinistra sardo”.

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