Lite su Ats, Psd’Az difende Temussi. Oppi: ‘Bravo? Isola ultima su vaccini’

Una dopo l’altra vengono fuori le baruffe in un centrodestra sempre più diviso. Con una costante: in ogni lite c’è il Psd’Az, il partito del presidente, che prova a fare l’assopigliatutto. Ma l’ultimo argine non l’ha messo un alleato qualunque di Christian Solinas. L’ultimo altolà al governatore lo firma Giorgio Oppi, il gran capo dell‘Udc, il decano dell’Assemblea regionale, riconosciuto gigante dell’Aula in una maggioranza di consiglieri alla prima esperienza.

Lo scontro ruota intorno alla sanità. Oppi ce l’ha con il commissario Massimo Temussi a cui Solinas ha affidato l’Ats. Con un obiettivo: arginare la Lega che ha in mano l’assessorato per il tramite di Mario Nieddu. Quelli del Carroccio, del resto, non sono controllabili da Solinas perché rispondono al coordinatore Eugenio Zoffili. Temussi, invece, deve riconoscenza al Psd’Az che lo ha scelto per guidare l’Ats. Soprattutto all’onorevole Nanni Lancioni, di cui Temussi è diventato molto amico e di cui Solinas si fida ciecamente.

La critica mossa da Oppi in Aula, non sottotraccia, perché il leader dell’Udc è abituato a dire le cose in faccia, suona tanto lineare quanto pesante: “La gestione della sanità sarda è inadeguata. Sia la ordinaria che la straordinaria. Non si può dare tutto in mano a una sola persona“, è stato il riferimento a Temussi, un manager che “fa e disfa come vuole”. Allora è intervenuto come sempre il capogruppo del Psd’Az in Consiglio regionale, Franco Mula, l’arciere dei Quattro Mori, il fedelissimo obbligato a spedire comunicati ogni volta che c’è rispondere con randellate (Mula è stato quello che su ordine di Solinas ha avviato l’operazione anti-Racugno in Abbanoa, perché al governatore veniva male farlo essendo stato lui a scegliere l’avvocato silurato dalla presidenza della spa).

Mula ha replicato a Oppi sempre su La Nuova Sardegna. Dicendo che Temussi “ha svolto un lavoro egregio, dimostrando grandi capacità organizzative in una situazione di grave emergenza”. Ancora: “Non vedo all’orizzonte – ha continuato il capogruppo sardista – persone che lo possano sostituire. Certo, si può fare sempre meglio, ma se la Sardegna è in zona bianca buona parte del merito va al commissario, al suo staff e alla Protezione civile”.

All’esponente dei Quattro Mori veniva male dire che per colpa di Temussi, che non aveva trasmesso correttamente i dati, la Sardegna è diventata zona arancione per due settimane, tra gennaio e febbraio. Oppi ha controreplicato così: “Stupisce – è l’incipit del comunicato stampa – che l’onorevole Mula, generalmente prudente, abbia avuto una reazione tanto veemente alle mie critiche sulla gestione della sanità, materia sulla quale, forse, posso esprimere qualche fondata opinione. Sarebbe politicamente interessante – prosegue il leader dell’Udc – sapere se il collega parlati come consigliere regionale o rappresenti invece il Psd’Az”-

Oppi consiglia: “Nel primo caso mi limiterei a ricordare al collega le nomine seguite alla riforma della sanità (cancellazione dell’Ats) che ha creato dirigenti di serie A e di serie B. Tra quelli di serie A c’è proprio Temussi che a oggi riveste ben tre incarichi”. Al commissario è stato affidato anche il compito di far nascere l’Ares (andrà a sostituire Ats) e la gestione dell’emergenza Covid”. Ancora dalla nota di Oppi: “Che la persona in questione sia attiva sul campo e capace, è fuori di dubbio. Sui vantati meriti sul campo ricordo però a Mula che la Sardegna è ultima in Italia per numero di vaccini fatti agli over 80 e penultima sulle somministrazioni all’intera popolazione.

Oppi ricorda pure un altro aspetto: “Le politiche di tracciamento sono fallite e in generale la sanità nell’Isola è nel caos: dalle liste d’attesa alle condizioni degli ospedali c’è poco da stare allegri. Mi creda l’onorevole Mula: di professionisti capaci e svelti come l’attuale commissario, uno e trino, ne esistono altri e forse un peso minore su una persona sola avrebbe giovato alla sanità sarda”. Oppi chiude così: “Nel caso in cui, invece, la garibaldina difesa del consigliere Mula rappresenti la posizione ufficiale del Psd’Az, allora la musica cambia e sarà opportuno confrontarsi”.

Il riferimento del leader centrista è sulle molte crisi aperte in maggioranza. L’elenco è lungo: coi Riformatori c’è un braccio di ferro aperto da Solinas che non vuole dare loto l’assessorato (leggi qui). Coi Fratelli d’Italia altro fronte di scontro: Solinas vuole togliere agli Fdi e al sindaco Paolo Truzzu la Città metropolitana di Cagliari. Per tutta risposta il partito di Giorgia Meloni ha piazzato un proprio uomo in Abbanoa, insieme all’Udc, riuscendo a far perdere il Psd’Az che non toccherà palla, a questo giro, nella gestione dell’acqua.

Non è finita: Solinas si è messo contro i Comuni sulla questione delle concessioni demaniali marittime, tanto che Quartu ha già presentato ricorso al Tar. Solinas vuole che il potere di rilascio passi in mano alla Regione, commettendo più violazioni di legge, secondo le amministrazioni municipali.

Insomma, nodi su nodi che finora hanno un risultato: Sardegna arenata. Il malumore in maggioranza cresce, adesso dichiarato apertamente. Ogni giorno ce n’è una nuova. E mai bella.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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