Abbanoa, Psd’Az ammette: ‘Disastro’. Lite con alleati, ma ci passa anche il Pd

Vigilia di resa dei conti in Abbanoa con mossa da equilibristi della politica. Ha fatto tutto il Psd’Az, attraverso il capogruppo in Consiglio regionale, Franco Mula. Ma alla fine di due pagine fitte di comunicato, non una parola è detta sulle responsabilità dello stesso governatore Christian Solinas, che otto mesi fa ha scelto il presidente della società, l’avvocato Gabriele Racugno. Sotto accusa finiscono (giustamente) i Riformatori e Sardegna 20Venti, che stanno governando Abbanoa, sebbene non vengano mai direttamente nominati. Ma ce n’è pure per il Pd che guida Egas, l’ente di controllo.

La storia nella spa del servizio idrico è nota: a giugno 2019, con una riforma interna voluta dall’allora assessore Roberto Frongia, quota Riformatori, la figura dell’amministratore unico venne sostituita con quella del Cda da tre. Frongia, poi scomparso lo scorso dicembre, sosteneva il troppo “verticismo”: di lì appunto l’introduzione di una terna a cui affidare la gestione. La casella da presidente la scelse il Psd’Az stesso, che optò per Racugno, ‘ripuditato’ qualche mese perché anziché rispondere ai Quattro Mori, il legale e docente universitario in pensione si è allineato con Frongia e con l’amministratore delegato, Fernando Ferri, uomo di Stefano Tunis, fondatore di Sardegna 20venti.

Racugno e Ferri hanno deciso ogni cisa in solitudine, facendo riferimento solo ai Riformatori (compreso il patron Massimo Fantola) e a Tunis, appunto. Totalmente nell’angolo Franco Piga, ex manager di Arpas, politicamente a cavallo tra Forza Italia e Udc. Piga, ugualmente dimissionario come Ferri, ha provato in ogni modo a contrastare il piano di svuotamento della società, una strategia pensata per affossare la società ricorrendo allo stralcio dei conguagli regolatori dal bilancio 2019. Ancora da approvare.

Mula nel suo comunicato ripercorre questa storia. E a Riformatori e Sardegna 20Venti ricorda che Abbanoa era un gioiellino quando la società è stata presa in mano a giugno 2019. Sino ad allora la guidava l’ingegnere Abramo Garau, quota Pd (ma non è con lui che il capogruppo sardista se la prende). Anzi: sulla gestione Garau, l’esponente dei Quattro Mori plaude “agli ottimi risultati di esercizio raggiunti”.

In Abbanoa il braccio destro di Garau era il Dg Sandro Murtas, potentissimo manager che Frongia non poteva vedere nemmeno dipinto. E infatti insieme alla richiesta di dimissioni a Garau, l’allora assessore rimosse il direttore generale che oggi è un ‘semplice’ dirigente della società.

Il giocatollino, però, si è rotto. Il gioco di Frongia, Racugno, Ferri, Riformatori e Sardergna 20venti a un certo punto non ha retto più. Solinas aveva annullato l’Assemblea dei soci fissata prima di Natale, di nuovo convocata a gennaio e saltata ancora una volta. Ma nel frattempo, oltre alla morte di Frongia si sono dimessi, come detto, anche Ferri e Piga. Racugno è l’unico rimasto in sella, sebbene travolto da una decisione della Procura di Cagliari che gli ha ritirato gli emolumenti sinora presi, 17.705 euro, perché il presidente di Abbanoa prende la pensione da docente universitario e come ribadito anche dalla Corte dei conti, Sezione controllo, non ha diritto ad alcun altro compenso.

Il lungo comunicato di Mulas ricorda pure questo passaggio: “Il presidente Racugno ha brillato solo per i suoi ricchi emolumenti. Ma omette di dire che nessuna notizia ci è pervenuta in merito al Bilancio consuntivo 2020 e quello preventivo 2021” né sulla “predisposizione del nuovo modello organizzativo societario che avrebbe dovuto consentire finalmente una svolta per la spa. Il tempo assegnato dall’Assemblea degli azionisti per questo adempimento era di tre mesi: ne sono passati nove, ma del nuovo assetto ancora non si sa niente”.

A sorprende nella nota di Mula è questo fatto: a un certo punto della lettera, quando alla gestione Racugno contesta lo stralcio dei conguagli regolatori del Bilancio 2019, evidenza che l’Egas, visto l’incredibile cambio di scenario, ha provveduto a dotarsi di ulteriori due diversi autorevoli pareri”, i quali “attestano che il documento finanziario” della gestione Racugno “non è stato elaborato in maniera corretta”. Così come risulta da più relazioni firmate “dal Collegio sindacale”. Contraria allo stralcio anche la Commissione di controllo analogo formata dai sindaci, rappresentanti dei Comuni-azionisti.

Qualche riga più sotto, però, Egas, governato dal presidente del Pd Fabio Albieri, sindaco di Calangianus, diventa un ente cattivo perché “è venuto meno al suo dovere di vigilanza, coprendo con colpevole connivenza il più che discutibile operato del presidente di Abbanoa”. Quindi Mula chiede il commissariamento di Egas.

La capriola politica fa sorridere. Per una ragione su tutte: non è compito di Egas sfiduciare i vertici di Abbanoa. Il Psd’Az, paradossalmente, ha molto più potere: bastava che il partito di Solinas si fosse messo d’accordo con gli alleati. Invece i Quattro Mori con Riformatori e Sardegna 20Venti sono ai ferri corti. Ma per rimestare nel torbido, mettono sotto accusa il Pd della gestione Egas, dopo aver detto, nella stessa notte, che hanno chiesto pareri legali per smontare l’azione di Racugno e del Cda, scelti da Solinas e alleati.

Insomma, sino alla settimana scorsa il Psd’Az se l’era cavata, Solinas e Mula erano riusciti a fermare il disegno di Racugno, Ferri, Riformatori e Sardegna 20venti. Adesso che Egas e la Commissione di controllo analogo sono sotto accusa, il rischio è spaccare il fronte dei sindaci. Non che il centrodestra, da solo, non abbia i numeri per andare avanti in Abbanoa: bastano da soli Cagliari, Sassari e Olbia. Ma adesso al presidente della Regione non conviene andare alla guerra col resto delle fasce tricolori. Certo è che se Mula ha messo la proposta nero su bianco, vuol dire che l’accordo esiste già.

Domani è programmata l’Assemblea dei soci. La carne al fuoco è moltissima. Sarà una giornata lunga. Ma il Psd’Az dovrebbe ammettere anche le proprie colpe. È difficile che Riformatori e Sardegna 20venti che accettino di fare la parte dei pirati-devastatori di Abbanoa, come hanno scritto dai Quattro Mori.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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