Pensione da prof e lavoro da manager. Corte dei Conti: ‘Abbanoa non lo paghi’

Il professore in pensione prende soldi anche da Abbanoa, dove presiede il Cda. Ma il secondo compenso non è cosa buona né giusta. Anzi: è illegittimo. Lo ha certificato la Corte dei Conti della Sardegna e adesso Gabriele Racugno non solo deve restituire il mal tolto, ma rischia pure una denuncia. Racugno, da pensionato qual è, in Abbanoa può fare il manager solo gratuitamente. E comunque per un massimo di dodici mesi: a giugno 2021 ha l’obbligo di fare le valigie, la normativa vigente non ammette mandati più lunghi per chi “gode già del trattamento di quiescienza” e assume ruoli dirigenziali.

Ecco i fatti. Era agosto quando il ‘caso Racugno’ è approdato all’attenzione della magistratura contabile attraverso una segnalazione presentata dal Collegio sindacale di Abbanoa. La terna di commercialisti che vigila sui conti della spa ha fatto appello a due decreti. Uno è il 95 del 2012, che vieta appunto a un pensionato di farsi pagare per lo svolgimento di un incarico pubblico; l’altro è il 174 del 2016, in base al quale è dovere degli “organi di controllo e revisione fare immediata denuncia di danno al procuratore generale competente” nel caso in cui ravvisino illegittimità nella gestione delle risorse.

Racugno, graditissimo dal presidente Christian Solinas, è stato eletto in Abbanoa il 12 giugno scorso. Ma pur sapendo che percepisce già una pensione da docente universitario (nell’ateneo di Cagliari insegnava Diritto commerciale), ha subito battuto cassa. A metà luglio il professore ha chiesto il primo dodicesimo dei 50mila euro annui e lordi che per statuto spettano al presidente del Cda.

Era il 13 agosto quando Sardinia Post ha dato notizia della segnalazione fatta dal Collegio sindacale di Abbanoa alla Corte dei conti. Poco tempo dopo, appoggiandosi a un quotidiano regionale, Racugno ha sostenuto la legittimità della propria retribuzione nella spa in base a un parere ottenuto, a suo dire, dalla segreteria della Corte dei conti. Un parere orale (come solo la Dg di Solinas sa fare) e la cui fondatezza viene smentita dalla Sezione controllo della stessa Corte, presieduta da Donata Cabras.

È del 14 ottobre scorso il provvedimento col quale la magistratura contabile si è espressa sul diritto o meno di un compenso ai pensionati. La Sezione di controllo ha risposto a una richiesta di un parere scritto (come solo può essere) presentato dal sindaco di Irgoli, Ignazio Porcu, che è a capo della Commissione per il controllo analogo, cui spetta verificare la correttezza della gestione finanziaria di Abbanoa.  La presidente Cabras, insieme al collegio formato dai magistrati Elisabetta Usai, Cristina Ragucci e Maria Stella Iacovelli, ha stabilito una serie di princìpi, in via generale, e che valgono anche per il ‘caso Racugno’, come nell’obiettivo del sindaco di Irgoli.

Intanto: qualora un incarico pubblico venga affidato “a lavoratori collocati in quiescenza”, la prestazione professionale deve essere resa a titolo gratuito, “come misura di continimento della spesa pubblica”, è scritto nella deliberazione della Corte dei conti, la numero 90/2020 Par. Nello stesso documento viene precisato che il mandato “non può essere superiore a un anno”. Non solo: su entrambi i punti il Collegio di magistrati contabili fa notare che “la vigente formulazione non lascia spazi per soluzioni ermeneutiche divergenti dal chiaro disposto normativo”. Nelle sedici pagine di provvedimento, è precisato che la regola si applica alle “società controllate” da amministrazioni pubbliche, come è Abbanoa, i cui azionisti sono la Regione e i Comuni della Sardegna.

Quanto al parere orale che Racugno sostiene di aver ottenuto dalla Segreteria della Corte dei conti, la Sezione di controllo è durissima. Nella deliberazione si legge: “Prendendo atto della premurosa intenzione di voler disimpegnare questo Collegio dall’esercizio della funzione consultiva”, si precisa che ogni chiarimento in tema di contabilità pubblica è “circoscritto esclusivamente ai magistrati che compongono la Sezione, unici intestatari della funzione consultiva”.

Vien da sé che Racugno esca da questa vicenda con le ossa rotte. Il passaggio sul parere orale è una bordata che il professore non dimenticherà, anche perché a Cagliari ha un rinomato studio legale che si occupa di Diritto societario. Una materia, questa, che include la normativa sui compensi. Al presidente di Abbanoa sarebbe bastato copiare il collega del Cda, il consigliere Franco Piga, anche lui nella terna di manager, anche lui pensionato. Ma Piga, a differenza del professore, ha da subito rinunciato alla retribuzione ritenendola illegittima, in perfetta linea con quanto sostenuto dal Collegio sindacale di Abbanoa. Ma Racugno non ha dato retta né all’uno né all’altro. E adesso rischia di finire sul banco degli imputati.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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