Il tariffario sardo degli ‘ospedali Covid’: da 250 a 900 euro, 30% di sovraprezzo

Da 250 a 900 euro al giorno a posto letto. È questa la tariffa che la Regione, per il tramite della asl unica Ats, pagherà alle strutture private individuate come Ospedali Covid‘, ovvero dedicati esclusivamente alla cura del coronavirus. La spesa del Servizio sanitario sardo è contenuta in una delibera approvata dalla Giunta di Christian Solinas, su proposta dell’assessore Mario Nieddu, come riportato dall’agenzia Adnkronos.

In Sardegna sono tre le strutture private che devono operare come ospedali dedicati. Così prevede il piano regionale di emergenza che ha diviso la Sardegna in due macroaree, Centro-sud e Centro-nord. Per quel che riguarda il Meridione dell’Isola, è stata individuata la clinica ‘Città di Quartu‘, mentre sul fronte pubblico questa stessa funzione verrà svolta dal Santissima Trinità di Cagliari. Nel Settentrione della Sardegna, ci sono il Policlinico sassarese a ovest e il Mater Olbia a est.

La tariffa fissata dall’Ats prevede 250 euro al giorno per una degenza ordinaria. Ovvero un positivo al Covid ma senza complicazioni. Il posto letto in sub terapia intensiva costerà invece 538 euro, che valgono una maggiorazione del 30 per cento rispetto al prezzo ‘normale’. Si arriva invece a 900 al giorno per l’assistenza di un paziente in terapia intensiva, con un aumento del 22 per cento sul costo ‘normale’. La cifra non comprende la spesa per i medicinali che è totalmente a carico del Servizio sanitario regionale, cui spetterà il rifornimento. O il rimborso, qualora la struttura privata abbia proprie scorte.

Sul fronte dei tamponi, l’Ats restituirà le spese sostenute dagli ‘Ospedali Covid’ solo nel caso in cui gli esami vengano fatti nei laboratori autorizzati dalla Regione. E sono tre in tutta l’Isola: quelli delle due Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari o il terzo di Nuoro, di recente autorizzazione. Con la stessa delibera, la Giunta ha previsto che il personale sanitario delle strutture private Covid possa essere messo a disposizione del Servizio sanitario pubblico in caso di necessitò e “decurtando il costo”.

Le tariffe per gli ‘ospedali Covid’ sono state proposte dalle stesse strutture private e accettate dall’Ats “vista la straordinarietà della situazione emergenziale e l’attuale carico assistenziale nei presidi pubblici”. Lo ha detto ancora Nieddu precisando che il contesto ha reso “impossibile procedere a un’istruttoria”, quindi “si è ritenuto di considerare eccezionalmente valide le stime proposte dall’operatore privato, che consentono di garantire l’equilibrio economico delle strutture” ed evitare “un intasamento particolarmente pesante da sostenere per il sistema sanitario regionale”.

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