Il rimpianto di Renzi nel Pd sotto shock

Dopo una serata lunghissima, passata a contare le sezioni mancanti quasi una a una fino alla certezza della vittoria alla Camera, il Pd sardo si sveglia stamattina con il peso di un risultato inatteso. E poco, pochissimo, consola il dato sardo che comunque premia la coalizione di centrosinistra, consentendo l’elezione di ben 14 parlamentari su 26.

I democratici sardi, pur consapevoli di avere condotto una campagna elettore alla vecchia maniera, in giro per i paesi e le città, devono fare i conti con il successo strabordante del Movimento cinque stelle anche nell’isola, che da solo prende più voti del centrosinistra insieme (29,7% a 29,4%). E con le riflessioni, arriva anche immancabile nella sinistra il momento dell’autocritica e dei processi interni. Il primo ad esporsi è Chicco Porcu, che ieri in via Emilia non si è visto, ma che su fb stamattina scrive “Tra Berlusconi che promette di cancellare l’IMU, Grillo che regala 1000 Euro al mese a tutti i disoccupati non poteva vincere Bersani che promette di smacchiare i giaguari, animali che notoriamente non abbondano nelle famiglie italiane…”.

Il consigliere regionale renziano avvia anche la stagione del rimpianto per il sindaco di Firenze, che avrebbe garantito un risultato diverso alle elezioni. “Renzi avrebbe rappresentato un competitore assai più tosto, simbolicamente alternativo a Berlusconi e alla politica del passato”, pur ammettendo che ha perso le primarie anche per sue responsabilità e ammonisce il Pd a “aprire gli occhi”.

Il ritornello “con Renzi avremmo vinto” riecheggiava ieri anche nella sede regionale del Pd, seppure lontano da microfoni e taccuini. Alcuni insospettabili, sostenitori convinti di Bersani alle primarie, ammettevano che l’appeal del segretario democratico era stato molto inferiore alle attese e con il giovane rottamatore saremmo stati davanti ad un altro film.

Ora però bisognerà fare i conti con un partito che ha un profondo bisogno di rinnovamento, per recuperare i tantissimi voti persi negli ultimi anni. Un rinnovamento che in Sardegna sarà strettamente legato alle vicende romane. Il congresso, infatti, sarà a scadenza naturale a ottobre di quest’anno, ma se la situazione dovesse precipitare nel Pd nazionale, anche il partito in Sardegna seguirebbe a ruota.

Una partita fondamentale, quella del segretario regionale del Pd, perché da quello passa anche le scelte per il futuro candidato del centrosinistra alla guida della regione. Alcuni candidati sembrano quasi “naturali”, come Francesca Barracciu, Giampaolo Diana, forse lo stesso Chicco Porcu. Altri potrebbero arrivare, magari un giovane under quaranta vicino all’attuale segretario. Il momento della scelta potrebbe giungere molto prima del previsto, magari prima dell’estate. Perché il voto di ieri ha consegnato uno scenario completamente cambiato e in vista delle regionali bisognerà trovare qualcuno realmente in grado di arginare l’onda grillina che sembra ingrossarsi a ogni tornata elettorale.

Alberto Urgu

 

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