Finanziaria, esame al via. Trattativa aperta su 33 milioni di ‘tesoretto’

L’esame della Manovra 2016 – 7,4 miliardi di valore – prosegue oggi in Consiglio regionale: la maggioranza deve ancora stabilire la destinazione di un tesoretto da 33 milioni, di cui 12 avanzati dalla riduzione del fondo a copertura del deficit. Un deficit che nel 2015 è sceso da 1,473 miliardi a 1,247 miliardi”, liberando in tutto 82 milioni. Di questi 70 sono stati utilizzati per congelare l’aumento di Irpef e Irap, deciso alla fine dello scorso anno e poi congelato vista la soluzione alternativa trovata.

La maggioranza vuole spendere i 33 milioni per aumentare le risorse su lavoro, cultura e istruzione, ma vanno definiti gli interventi specifici. E questi andranno ad aggiungersi ai 41 milioni aggiuntivi stanziati su non autosufficienze, contrasto alla povertà e risorse per i servizi integrati alla persona, portando la dotazione finale a 304 milioni. Di 800mila euro è stata invece aumentata la quota per le nuove borse di studio degli specializzandi in Medicina (si partiva da una base di 7 milioni).

Ancora da decidere la questione dei 4,450 milioni in più chiesti dai questori dell’Aula (Piermario Manca, Giorgio Oppi e Alessandro Unali): è nata una polemica. In un’intervista a Sardinia Post, il presidente Gianfranco Ganau ha spiegato che la spesa totale del Consiglio regionale non aumenta. “I soldi – ha detto – servono perché abbiamo esaurito l’avanzo di amministrazione”.

Per quanto riguarda le risorse destinata alla crescita, cioè somme non vincolate su specifici capitoli, bella Finanziaria 2016 è a disposizione 1 miliardo e 174 milioni. Comprende tre macro vocio: 600 milioni di risorse Ue, più i 447 milioni del Fondo statale di sviluppo e coesione (Fsc) più i 127 milioni di stanziamento recuperato attraverso il mutuo keynesiano da 700 milioni contratto lo scorso anno con una prima spesa di 60 milioni. Con questi soldi, come dichiarato dal presidente Francesco Pigliari e dall’assessore alla Programmazione, Raffele Paci, “perseguiamo l’obiettivo di consolidare la crescita, quindi sostenere quei segnali di ripresa cominciati ad arrivare nel 2015 e che quest’anno dovrebbero valere un aumento del Pil (Prodotto interno lordo) intorno all’1 per cento”.

 

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