Ecco la Finanziaria 2016. Il presidente Pigliaru: “Ci sono segnali di ripresa”

“Sostenere la ripresa economica e continuare il risanamento dei conti”. È il doppio obiettivo dichiarato dalla Giunta sulla Finanziaria 2016.

“La Finanziaria 2016 ha un duplice obiettivo: sostenere la ripresa economica e continuare il risanamento dei conti pubblici con particolare riferimento al disavanzo nella sanità”. Con queste parole il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha aperto la conferenza stampa convocata nella sala Giunta di viale Trento per spiegare la nuova manovra. Al tavolo, insieme al governatore, l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci.

È stata approvata a dicembre, la Finanziaria 2016 che vale 8 miliardi e 240 milioni (di cui 7,4 manovrabili, cioè al netto delle partite di giro) ed è la seconda targata centrosinistra. Oggi la presentazione, con una prima certezza di Pigliaru: “Nel 2015 il ciclo negativo si è interrotto, il sistema economico della Sardegna si è avviato verso un sentiero di crescita che proseguirà nel 2016 con un aumento del Pil (Prodotto interno lordo) stimato intorno all’1 per cento”.

Per sostenere questi nuovi segnali di ripresa, “quindi oltre alle spese obbligatorie della Regione, mettiamo a correre un miliardo e 127 milioni”, sottolineano il governatore e l’assessore. Le risorse sono così divise: 600 milioni arrivano da Bruxelles, altri 447 sono soldi statali dirottati in Sardegna attraverso il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc), mentre i restanti 127 milioni li spende la Regione come quota del mutuo regionale keynesiano da 700 milioni contratto lo scorso anno.

Per leggere la Finanziaria 2016, Pigliaru e Paci invitano a guardare la voce “tributi propri e compartecipati” nella tabella Entrate. “Rispetto all’anno scorso – spiegano i due – ci sono 581mila euro di maggiore gettito, con una variazione da 5 miliardi e 818mila euro a 6 miliardi e 133mila euro. Vero che nella cifra sono compresi gli aumenti dell’Irpef (imposta sul reddito) e dell’Irap (tassa sulla produzione), ma la Sardegna incassa di più anche perché abbiamo finalmente concluso la Vertenza entrate con un ulteriore riconoscimento di 150 milioni annui. Si aggiunga l’una tantum, pari ad altri 70, che ricaveremo dai redditi di capitale”.

La Finanziaria 2016 è anche la seconda che deve rispettare il solo pareggio di bilancio, visto l’accordo di luglio 2014 col quale il Governo ha tolto alla Regione (prima sperimentazione in Italia) i vincoli di spesa previsti dal Patto di stabilità. “Il risultato – dice Paci – è che già nel 2015 abbiamo potuto spendere 600 milioni in più rispetto al 2015, utilizzando appunto tutte le somme della Manovra, come nella logica del pareggio. E questo sarà il principio che continueremo ad applicare”.

Pigliaru e Paci riconoscono ancora un limite nei conti dell’Isola: “Purtroppo resta altissima la quota di risorse che ogni Regione paga allo Stato (o lo Stato trattiene) per ridurre il debito pubblico nazionale. In Sardegna, in particolare, per il 2016 i cosiddetti accantonamenti in entrata si sono attestati sui 681 milioni (682 nel 2015)”.

La Finanziaria 2016 ha anche una novità tecnica: al posto degli Upb, cioè le unità previsionali di base, sono stati introdotti le missioni e i programmi. “Il vantaggio – hanno sottolineato Pigliaru e Paci – è che sono iscritte a bilancio solo le poste certe”. Salta per esempio all’occhio che sul Por 2014-2020 l’anno scorso figuravano 197 milioni. Quest’anno, invece, figurano solo i 71 che verranno realmente spesi.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Finanziaria 2016 e aumento delle tasse. Pigliaru e Paci: “Vi spieghiamo perché”

La Finanziaria 2016 in numeri tra spese fisse e quota per la crescita

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