Dolores Lai, la donna che divide il Pd. Sabato l’assemblea chiesta dai soriani

Sembrano preludere a un cambio delle alleanze interne i movimenti che si registrano nel Pd sardo, di nuovo convocato per sabato dopo la Direzione del 21 marzo scorso. A riunirsi, stavolta, è l’assemblea dei 160 delegati, chiamati a raccolta dalla presidente Lalla Pulga su richiesta dalla componente guidata dall’eurodeputato Renato Soru attraverso quarantacinque firme, quindi oltre la soglia di un quinto (trentadue) prevista dallo Statuto.

Sono infatti i soriani i soli che nel Pd stanno sostenendo l’autocandidatura di Dolores Lai (nella foto di copertina), ex assessora ed ex consigliera comunale a Sassari, attuale consulente in Consiglio regionale del presidente Gianfranco Ganau, ma anche unico nome ufficialmente in campo per sostituire l’attuale segretario Giuseppe Luigi Cucca. Il fatto è che la democratica è la cugina di Silvio Lai, il senatore uscente che nel Pd ha un proprio gruppo all’interno della più ampia componente dei popolari-riformisti guidati da Antonello Cabras e Paolo Fadda, un gruppo al quale la stessa Lai faceva parte sino al 14 marzo, quando a sorpresa, si è proposta per prendere in mano le redini del partito. E lo ha fatto “senza consultarmi con nessuno – ha detto -, senza alcuna telefonata esplorativa, ma soltanto perché, per la prima volta da quando faccio politica, sento nel mio profondo la necessità di ribellarmi e reagire alla troppo pesante sconfitta alle Politiche”.

L’obiettivo dei soriani sarebbe quello di mettere nell’angolo il segretario Cucca che da quando è stato eletto, ad aprile 2017, ha avuto più di uno scontro con lo stesso parlamentare europeo. Ecco allora che la candidatura di Dolores Lai può essere letta come il grimaldello attraverso cui spezzare gli attuali equilibri del partito, dove i popolari-riformisti sono maggioranza insieme all’area di Cucca, formata a sua volta da ex Ds e renziani.

Un tentativo di rimescolamento delle alleanze interne c’è stato anhe febbraio, quando il Pd stava decidendo le liste delle Politiche: in quell’occasione le componenti Soru, Cabras e Fadda si erano nuovamente unite per fermare le candidature dei renziani scelte da Cucca. Ma dopo il disastroso risultato delle urne è stata chiara a tutti l’impraticabilità della strategia, anche perché l’elettorato l’avrebbe interpretata come un ritorno al passato, proprio in un momento in cui il voto ai Cinque Stelle è stato letto come una pesante punizione al Pd.

Per i soriani Dolores Lai avrebbe invece capacità di aggregazione oltre gli attuali posizionamenti interni, come dimostrerebbe la presenza di Ganau, un popolare-riformista, all’iniziativa organizzata venerdì sera a Sassari dalla Fondazione Enrico Berlinguer e intitolata ‘Ripartiamo da qui’. Cioè dalla Lai, proposta come nuova segretaria del Pd sardo per riavviare il dialogo con la base del partito.  La componente Soru, inoltre, avrebbe tutto l’interesse a sostenere la candidatura della democratica di Sassari per prendere doppiamente le distanze da Silvio Lai che vorrebbe fondare un Pd sardo federato, come lo stesso ex senatore aveva suggerito nella Direzione del 21 marzo scorso.

Oltre ai soriani, su questa posizione di contrarietà alla costruzione di un partito autonomo rispetto a quello nazionale ci sono schierati pure i renziani dell’area Cucca, i quali a loro volta potrebbe restituire a Soru il ‘favore’ di non appoggiare il Pd federato convergendo sulla leadership di Dolores Lai. E questo sarebbe un ulteriore rimescolamento degli attuali assetti interni.

La cartina di tornasole per capire i nuovi possibili rapporti di forza, sarà la stessa assemblea di sabato, dove i popolari-riformisti hanno 53 delegati e formano la maggioranza insieme ai 57 della componente Cucca, a fronte dei 45 soriani. Con questi numeri per mandare avanti all’assemblea sono necessari 81 voti, possibili solo se all’area dell’eurodeputato si dovessero unire pezzi delle altre correnti. E ciò servirebbe prima di tutto per sfiduciare Cucca e contestualmente eleggere la sassarese.

Sino all’altro giorno, quando sul sostegno alla Lai non era noto l’appoggio dei soriani, sembrava che il Pd sardo fosse avviato verso il piano B concordato dai popolari-riformisti e dalla componente Cucca. La strategia prevedeva il passo indietro dello stesso Cucca, quindi senza una bocciatura plateale da parte dell’assemblea, e la sua sostituzione con Pietro Morittu, vicesegretario del Pd, fedelissimo di Cabras. Ma adesso tutto sembra sospeso e incerto. Tuttavia per la prima volta dopo molti anni il partito sardo si confronta su nomi nuovi. Su possibili aspiranti alla segreteria che almeno anagraficamente possono essere considerati interpreti del rinnovamento.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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