Silvio Lai: “Lavoriamo alla nascita di un partito sardo di sinistra federato col Pd”

“Prima che sui dirigenti l’Assemblea regionale del Pd dovrà decidere sul progetto di sinistra in Sardegna promuovendo, se sarà condivisa, la nascita di un nuovo partito isolano che si confederi con il Pd nazionale”. Il senatore uscente Silvio Lai, ex segretario regionale dei dem e uno dei protagonisti della Direzione odierna a Oristano, lo scrive in una nota spedita alla stampa a chiusura del dibattito a porte chiuse, durato quasi cinque ore. Un confronto in cui i toni non si sono mai sollevati, ma che ha in qualche modo anticipato la fine della leadership di Giuseppe Luigi Cucca, vicino alla sfiducia (leggi qui la cronaca).

Lai, dunque, rilancia da Oristano una proposta politica di cui si parla da tempo, ma che nessuno in Sardegna ha mai davvero coltivato. Specie negli anni del renzismo in cui il Pd – se si pensa al 40 per cento delle Europee 2015 – sembrava un catalizzatore imbattibile di consenso. Il voto del 4  marzo ha consegnato invece una narrazione totalmente differente: il Pd ha smesso di piacere, soprattutto all’elettorato di sinistra, sino a convertirsi, come rilevato da diversi analisi politici, nel partito rifugio della borghesia italiana.

È in questo solco che Lai considera maturi i tempi perché la Sardegna abbia un partito identitario di sinistra, autonomo e autonomista, seppure federato con il Pd nazionale. Lai ha fatto la sua proposta anche alla Direzione di Oristano, appellandosi all’articolo 13 dello Statuto nazionale. “E devono essere i nostri iscritti – ha chiarito – a dirlo attraverso un referendum interno che va proposto già dall’Assemblea di aprile”.

La nota dell’ex segretario dei dem isolani continua così: “Ritengo necessaria una svolta per una nuova formazione che vada oltre il Pd, rivolta a sinistra e indipendente dalle dinamiche nazionali, capace di essere più concentrata sui temi dello sviluppo della regione. In questi anni le questioni nazionali hanno condizionato la nostra capacità, anche di dialogo, con i sardi. Le buone politiche sviluppate dalla azione positiva della giunta Pigliaru – ha sottolineato ancora Lai – sono finite in secondo piano, travolte da un dibattito nazionale nel quale le ragioni ed il merito non hanno avuto alcun peso”.

Sul risultato del 4 marzo, il senatore uscente – candidato nel collegio uninominali di Sassari per la Camera – ha detto: “Non abbiamo colto il disagio e la richiesta di cambiamento che ci proveniva da larga parte della società. E gli elettori ci hanno richiamato punendoci con il più basso consenso della storia della sinistra, anche in Sardegna (leggi l’analisi del voto)”. Di qui un punto fermo: “Dobbiamo ripensarci rapidamente e profondamente, dobbiamo dotarci di strumenti e strategie che ci riconnettano con i cittadini”.

Al. Car.
(@alessacart on Twiter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share