Ci sono le elezioni: i consiglieri regionali in vacanza per una settimana

Domenica urne aperte per le amministrative 2015. Per la campagna elettorale alle battute finali si ferma il Consiglio regionale.

Sotto il segno delle amministrative 2015. Scorrerà così questa ultima settimana di maggio, visto che il 31 le urne si aprono per eleggere i sindaci di 169 Comuni. E proprio per accompagnare gli ultimi sette giorni di campagna elettorale, il Consiglio regionale si ferma, salvo eventuali urgenze dell’ultima ora. Ma al momento non sono programmate né sedute di commissione né di Aula.

In questo giro di amministrative, il centrosinistra alla guida della Regione ha un obiettivo: conservare il governo del municipio a Nuoro, Porto Torres e Sestu, tutti sopra i 15mila abitanti, quindi con la possibilità di ballottaggio a metà giugno se nessuno dei candidati raggiungerà il 50 per cento più uno delle preferenze. In più si punta alla (ri)conquista di Quartu, la terza città sarda dove il centrodestra si sta presentando spaccato alle urne, in una sorta di laboratorio politico dal sapore post berlusconiano (qui l’elenco di tutti i candidati).

Resta il fatto che proprio a Nuoro e a Porto Torres nemmeno la maggioranza in Regione è compatta. Nella due città c’è stato lo strappo de La Base, il movimento del consigliere Efisio Arbau che ha deciso di rompere col Pd per correre con un proprio candidato in un polo autonomista costruito insieme a Psd’Az e ad alcune liste civiche.
Tra i Comuni sotto i 15mila abitanti, cioè quelli dove le amministrative si decidono in un solo turno, senza il ballottaggio di metà giugno, spiccano Guspini, Sanluri e La Maddalena, dove i sindaci uscenti uscenti sono ancora tutti di centrosinistra (qui la lista dei 164 centri che vanno al voto).

Sullo sfondo la tensione del rimpasto nella Giunta regionale. Da fonti di palazzo filtra che, ormai, il cambio della squadra non lo esclude più nessuno. Ma la preoccupazione è alta per una ragione: seppure sotto traccia esiste uno scontro tra il presidente Francesco Pigliaru e il segretario del Pd, Renato Soru. L’ultima cartina di tornasole sulle frizioni è data dalla mancata approvazione del documento Energia nell’ultima Direzione regionale, perché il voto Dem è considerato da alcuni pezzi di partito un doppione rispetto al Piano regionale di settore sul quale sta lavorando la Giunta (l’approvazione è programmata per la prima settimana di giugno).

A fine aprile, quando il rimpasto è finito al centro del dibattito politico, Pigliaru aveva messo un punto fermo. “Decido io”, aveva detto il governatore, frenando in qualche modo lo stesso Soru. Non fosse altro che il capo della Giunta non sembra intenzionato a sostituire gli assessori per ritrovarsi una squadra più allineata col segretario Dem. Ciò significherebbe indebolire lo stesso governo della Regione che si ritroverebbe a farsi dettare l’agenda dal pezzi di Pd.

I mal di pancia che agitano i democratici si ripercuotono ovviamente sul resto della coalizione. Con una costante: i cosiddetti piccolini, alla fine, finiscono per schierarsi con una o l’altra corrente Dem, entrando di fatto nell’orbita del partito di maggioranza relativa.

Sul fronte del centrodestra, le preoccupazioni non risultano diverse nella sostanza: sono sempre gli equilibri interni a segnare il passo. E le amministrative 2015 sembrano anticipare i equilibri futuri, soprattutto con uno sguardo alle amministrative 2016 di Cagliari. Forza Italia, guidata dal neocoordinatore Ugo Cappellacci, nel giro di pochi mesi potrebbe non esiste più, visto che Silvio Berlusconi ha annunciato la nascita di un nuovo partito dei moderati. L’Udc di Giorgio Oppi, attraverso il voto di Quartu, sta sperimentando un’alleanza con Unidos di Mauro Pili, mentre i Riformatori di Michele Cossa hanno deciso di correre da soli.

I risultati delle urne saranno un buon termometro per misurare intanto l’operato della Giunta, dal momento che lo stesso presidente Pigliaru e diversi assessori hanno deciso di metterci la faccia in questo turno elettorale. E lo stesso, nei rispettivi territori, stanno facendo i consiglieri regionali di maggioranza.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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