Amministrative 2015, la mappa delle guerre interne a destra e a sinistra

A Quartu, Nuoro e Porto Torres gli scontri più profondi. Ecco come si sono divisi gli schieramenti elettorali.

Due guerre a destra, precisamente a Quartu e a Nuoro; altrettante battaglie a sinistra, ancora a Nuoro e a Porto Torres. Può essere sintetizzato così il quadro delle amministrative 2015 nelle città sopra il 15mila abitanti dove si torna alle urne per eleggere le nuove Giunte comunali. Il 31 maggio, il primo turno. Due settimane dopo l’eventuale ballottaggio (qui invece i 165 centri che votano solo a fine mese).

A Quartu la frantumazione del centrodestra è totale. Non è rimasto nulla dell’alleanza che, nel 2010, ha portato l’ex An di Forza Italia, Mauro Contini, a diventare il sindaco della terza città sarda. Anzi: da quell’esperienza politica i candidati per la poltrona di primo cittadino sono diventati tre: oltre alla corsa bis di Contini, ci sono l’ex assessore all’Urbanistica, Gabriele Marini, quota Riformatori, e il consigliere comunale uscente dell’Udc, Tonio Pani. Si aggiunga Davide Galantuomo che guidava il Municipio ai tempi della prima Forza Italia e adesso si presenta alle elezioni con il Partito dei democratici per le riforme (Pdr, nato in Sicilia per sostenere Renzi come forza autonoma rispetto al Pd).

A Quartu alla spaccatura del centrodestra va sommato l’ulteriore scontro in Forza Italia col consigliere regionale azzurro, Stefano Tunis, fedelissimo del senatore cagliaritano Emilio Floris, che ha scaricato il proprio partito e deciso di sostenere Pani. Nel dettaglio delle liste, con Contini stanno Fi, Psd’Az, Fratelli d’Italia, Destra sociale, Podeus e Noi con Salvini. Pani, formalmente, guida quattro una correntone civico da 5 liste, ma le componenti più importanti sono l’Udc e il movimento Unidos di Mauro Pili.

Quindi ecco Marini, espressione del dissenso a Contini già nella primavera del 2014, con l’uscita dei Riformatori dalla maggioranza. Con Marini sono alleati Fortza Paris e Soberania che alle Regionali dello scorso anno correvano insieme a Unidos e stavolta hanno preso le distanze da Contini perché in disaccordo con la presenza dei salviniani nella coalizione azzurra. Marini è sostenuto da due liste.

Fa storia a sé Galantuomo che, negli anni, ha fatto tappe in diversi partiti. Dopo Forza Italia, l’ingresso nell’Udc. Poi lo spostamento in una forza politica nata ancora in Sicilia, ovvero l’Mpa dell’ex governatore Lombardo, movimento col quale galantuomo mancò l’elezione a consigliere regionale nel 2009, ma incassò la nomina ad amministratore unico nell’Enas (Ente acquedotti sardi). Ad appoggiare Galantuomo, tre liste.

Ovvio che con un centrodestra così diviso, il candidato del centrosinistra, il Dem Stefano Delunas, il vincitore delle primarie lo scorso febbraio, sente la vittoria in tasca. Ma soprattutto spera di vincere al primo turno (serve il 50 per cento più uno dei voti) per evitare il ballottaggio, magari con un’impressiva risaldatura tra Forza Italia ed ex alleati. Non fosse altro che gli scenari politici cambiano con esisti imprevedibili nel giro di poche settimane.

Rispetto alla coalizione delle Regionali, con Delunas manca solo il Partito dei Sardi che alla fine si è tirato fuori dalla partita elettorale. Le sette liste che sostengono il candidato Dem sono: Pd, RossoMori-Sardegna Pulita, Sardegna Vera (La Base, Psi, Idv), Sinistra Sarda, “Più Quartu” con Sel e Centro Democratico, i Verdi e la civica “Quartu riparte”.

Guido Sbandi, invece, è l’aspirante primo cittadino del Movimento Cinque Stelle che, ugualmente, ha faticato non poco a trovare la quadratura del cerchio dopo molte divisioni interne. Infine le due civiche: Monica Mascia (Quartu in Comune Impari) ed Elsa Olla (Quartu al centro).

A Nuoro la spaccatura del centrosinistra riguarda La Base, il movimento politico del consigliere regionale barbaricino, Efisio Arbau, che ha rotto l’alleanza delle Regionali. Per il 31 maggio La Base ha candidato Andrea Soddu contro Alessandro Bianchi, il sindaco uscente e renziano che tenta la riconferma in Municipio.

Bianchi è sostenuto da sei liste: Pd, Centro Democratico, RossoMori, Socialisti, Sel e la civica “La Nuoro che vogliamo”. Soddu, invece, ha unito le forze con il Psd’Az e le civiche “Atena Sarda”, “La città in Comune”, “Ripensiamo Nuoro”, “Scegliamo Nuoro”. E per inciso: Arbau è anche lui candidato in questo giro come sindaco di Ollolai. In Regione è al secondo mandato, dopo un anno di legislatura fatta nel 2008, quando sostituì, come primo dei noi eletti,m Francesca Barracciu, a sua volta entrata nel Parlamento europeo.

A Nuoro, tuttavia, risulta diviso pure il centrodestra: Pierluigi Saiu, capogruppo di Forza Italia sino alle dimissioni di marzo, ha lasciato i berlusconiani e sta correndo da sindaco con un fronte civico: le liste sono “Uniti per Nuoro” e “Prima Nuoro”. Forza Italia ha invece puntato su Basilio Brodu attraverso la civica “Nuova Nuoro”. Nell’alleanza di Brodu ci sono anche i Riformatori, i “Riformisti Nuoro”, “Area popolare Nuoro” e “Cambiamento insieme si può”. Infine il civico Stefano Mannironi (cugino di Soddu) che va al voto con “Idea Comune”. Salvatore Lai, invece, è l’aspirante sindaco del Movimento Cinque Stelle.

Lo schema di Nuoro, con La Base fuori dal centrosinistra e alleata col Psd’Az, si ripropone identico a Porto Torres, dove Pd, Partito dei Sardi e Centro Democratico sostengono il Dem Luciano Mura, mentre il movimento di Arbau ha scelto Costantino Ligas. Mura è un ex primo cittadino come l’avversaria civica Gilda Usai. E ancora: sempre con l’appoggio dei guppi non politici, ecco Nicola Franca e Massimo Mulas. I grillini, dopo la rinuncia di Maurizio Zolesi, hanno indicato Sean Christian Wheeler.

A Sestu la guerra, con tanto di corvo, c’è stata per le primarie, tra la vincitrice civatiana Anna Crisponi, e l’altra candidata Dem, Michela Mura. Ma è acqua passata per il centrosinistra che senza spaccature si avvia verso l’appuntamento del 31 maggio. La Crisponi guida un cartello elettorale da cinque liste: Pd, Sel, Sinistra Sardegna Sestu, “Polo civico per Sestu” e “Sestu domani”.

Contro la Crisponi si presentano alle urne altre tre donne: Paola Secci, Maria Fabiola Cardia e Cristina Perra. La Secci è stata scelta dai Riformatori che a Sestu hanno numeri importanti con il consigliere regionale Michele Cossa: gli alleati sono Forza Italia e “Crescere insieme per Sestu”. La Cardia è la quota M5S, mentre la Perra capeggia ugualmente una lista civica, chiamata “Ricostruiamo liberamente”. Al poker femminile si è aggiunto Antonio Mura, sempre alla guida di una civica.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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