Asl unica, battaglia sulla sede. Accordo sui minori poteri al Dg

Cagliari, Sassari e Oristano: sono queste le tre possibili sede della nuova Asl unica. Ma l’accordo in maggioranza non è stato ancora trovato.

Sembrava definita la partita dell’Asl unica (Asur) con la sede a Oristano. Invece nel vertice di ieri sera il centrosinistra è tornato a dividersi. Tanto che Pd e alleati hanno deciso di muoversi spaiati con la presentazione di più emendamenti che prevedono, in alternativa, l’apertura degli uffici a Cagliari o a Sassari. Stesso discorso sull’Areus, la Asl del 118 che verrà istituita contestualmente alla riforma dell’Asur: in corsa per ospitare la sede c’è anche Nuoro. Accordo chiuso, invece, sui poteri del direttore generale, considerato lo spauracchio dell’Asl unica, visto che andrà a gestire un bilancio di oltre tre miliardi di euro: in questo caso la maggioranza ha previsto tutta una serie di pesi e contrappesi per limitarne l’azione solitaria.

Per quel che riguarda le sedi di Asur e Areus, le opzioni sono sostanzialmente due: se fosse Cagliari a ospitare la Asl unica, quella delle emergenze-urgenze aprirebbe a Sassari. E così vincerebbe la linea di premiare le città demograficamente più grandi. La soluzione del decentramento amministrativo, invece, porterebbe l’Asur a Oristano e l’Areus a Nuoro.

Quanto ai poteri del Dg, è previsto intanto che l’atto di programmazione triennale passi obbligatoriamente per la Conferenza degli enti locali, a cui, attraverso un emendamento ancora da approvare, viene affidato anche il compito di chiedere la revoca del Dg dall’incarico. Ancora: sempre con l’obiettivo di controllare l’azione del direttore generale, il Collegio di direzione dell’Asur sarà allargato ai direttori delle aree socio-sanitarie, cioè i distretti in cui verrà divisa la Sardegna (leggi qui). C’è poi la novità del Consiglio delle professioni sanitarie, le cui cariche diventeranno elettive sia a livello locale che regionale, è previsto in un altro emendamento. Infine – e non meno importante – è il ruolo assegnato alla commissione Sanità dell’Assemblea regionale, dove dovranno approdare tutti gli atti di programmazione dell’Asur per un parere obbligatorio.

Al momento queste contromisure sono appunto solo sulla carta, visto che andranno votate in Aula per diventare legge. Ma non si è esclude nemmeno che ulteriori forme di controllo sull’attività del Dg vengano previste con emendamenti a firma della Giunta. Ci stanno lavorando l’assessore Luigi Arru e il vicepresidente Raffaele Paci che ha partecipato alla trattativa coi partiti per la correzione del Ddl varato dall’Esecutivo (qui il testo completo).

Gigi Ruggeri, consigliere regionale dem, dice: “Questa riforma è un atto necessario. E se la cornice legislativa fornisce un approccio strutturale per rifondare i processi in cui si articola l’offerta sanitaria. parallelamente andrà favorita la diffusione delle best practices. Intese come il sistema degli strumenti conoscitivi attraverso i quali costruire il cambiamento, a ogni livello”.

L’Assemblea sarda torna a riunirsi martedì dopo la seduta di ieri dedicata alla discussione generale sulla riforma. La settimana prossima si comincerà con l’esame degli articoli. E proprio nel primo è prevista l’indicazione della sede, da cui si capirà se e quanta armonia c’è nel centrosinistra.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Asl unica, 561 emendamenti in commissione Sanità: 40 sono della Giunta

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