Duro affondo a Settimo Nizzi oggi, ad Arzachena, del giornalista Mario Sechi, capolista al Senato nella lista del premier uscente Mario Monti. “La Gallura è uno straordinario territorio – ha detto il giornalista ex direttore del Tempo – già protagonista di un pezzo importante della storia economica della Sardegna, in particolare del settore del turismo. Ma questa naturale vocazione è stata depressa negli ultimi 10 anni da una classe politica che non ha saputo cogliere le opportunità offerte dal territorio. Per questo è fondamentale attrarre nuovi investimenti, come quello del fondo dell’emiro del Qatar dove, non a caso, il presidente Monti si è impegnato in una missione diplomatica”.
Secondo il capolista al Senato uno degli esempi di inadeguatezza viene dal coordinatore regionale del Pdl, Settimo Nizzi. “Lui – afferma Sechi – è il classico esempio di politico che promette molto e non mantiene nulla. Non si ricordano suoi interventi in Parlamento e il suo bilancio di legislatura è pari a zero”. Del resto, dice ancora il capolista al Senato, “a leggere le cronache dell’altro ieri, emerge che Nizzi, dice lui, vuol “riconquistare gli elettori” e dunque ammette di averli persi”.
E non si è fatta attendere in serata la replica del coordinatore regionale del Pdl, Settimo Nizzi:”Leggo, a dir poco stupito, che la penna di platino della stampa italiana si è presentato di buon ora ad Arzachena, capitale della Costa Smeralda e del turismo internazionale, oltre a bearsi delle bellezze naturali galluresi si è dilettato, nell’aula consigliare del comune, ad accusare il sottoscritto per l’inefficienza, a suo dire, mostrata in Parlamento, soprattutto nell’ultimo periodo con l’accusa di non aver votato la fiducia al suo amico dell’ultima ora, un tale Mario Monti esempio di coerenza italiana e soprattutto di linearità in fatto di fermezza di posizioni e promesse agli italiani”.
“Ritornando al signor Sechi – prosegue Nizzi – che non ho mai frequentato ma che da molti anni si professava uomo di centrodestra vicino al presidente Berlusconi e che solo per non essere stato accontentato nella promozione a direttore di Rai 2, si è scagliato contro il PdL ed oggi lo troviamo alfiere della listerella Monti e che da quel nuovo posizionamento inizia a dettare condizioni e programmi, ma soprattutto promesse elettorali, ben sapendo che la lista nella quale si è infilato, é quarta oggi nei sondaggi è sarà quarta domani alle elezioni e pertanto senza alcuna possibilità di influenzare nè il governo futuro e tantomeno l’agenda del suo “liderino”.
Dure critiche di Sechi anche nei confronti del segretario regionale del Pd Silvio Lai: “Dopo aver trascorso il tempo a sedare la rissa interna al partito, si è svegliato dicendo ‘ora governiamo noi’. Consiglio a Lai più prudenza: elencare i mali della Sardegna facendo finta di non avervi partecipato è un errore”. “Lui ha governato come gli altri – ha aggiunto Sechi – ha contribuito a questa situazione, in particolare ha introdotto la legge salva-coste di Renato Soru che nel nobile intento di tutelare l’ambiente si è rivelata un disastro per l’economia sarda. Senza l’uomo non c’é sviluppo ma solo povertà. Chi vuole governare deve essere capace di riconoscere che nel passato ha sbagliato”. “Noi – conclude Sechi – siamo l’unica opportunità per il futuro, il resto è vecchia politica che spreca il denaro dei cittadini, pensa a se stessa e produce disoccupazione”.
