Ecco i 10 Comuni sardi dove si muore di più per malattia

“A livello comunale si osserva un eccesso di mortalità complessiva con
concordanza di genere, ovvero sia nei maschi che nelle femmine, per i
residenti di Sorso, Villacidro, Iglesias e Sassari“. Si legge così in uno dei passaggi più significativi dello studio presentato oggi da Isde Sardegna, l’associazione dei medici per l’ambiente presieduta da Domenico Scanu.

L’indagine epidemiologica è stata presentata oggi a Cagliari, all’hotel Regina Margherita: Isde ha analizzato la distribuzione e la frequenza delle malattie sia a livello regionale che locale, fornendo da un lato il dato sardo complessivo e dall’altro quello scorporato per genere. “A venire fuori – ha spiegato il presidente Scanu – è un quadro preoccupante sulla mortalità”, da cui ricavi un’altra drammatica ricorsività di determinate malattie. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Claudia Zuncheddu, a capo della sezione Isde di Cagliari. In collegamento video, Cristina Mangia e Antonello Russo, due dei quattro ricercatori che hanno messo insieme numeri ed eventi di rilevanza sanitaria (gli altri due sono Maurizio Portaluri ed Emilio Gianicolo).

Sorso, Villacidro, Iglesias e Sassari sono in cima alla liste dei centri urbani con elevata mortalità per malattia e una popolazione superiore ai 10mila abitanti; sotto questa soglia, invece, a registrare il più alto tasso di decessi legato a precise patologie sono i Comuni di Onanì, Torralba, Orotelli, Torpè, Maracalagonis e Oliena.

“A Sorso – è scritto nello studio di Isde – si registra un eccesso di mortalità per tumori, sia nei maschi che nelle femmine, e per malattie del sistema nervoso nelle femmine (Alzheimer soprattutto)”. A Villacidro, seconda per numero di decessi derivanti da specifiche patologie, “in entrambi i generi si evidenziano le cosiddette cause mal definite”, ovvero la morte arriva senza che gli ospedali siano riusciti a fare una diagnosi precisa. Sempre a Villacidro, sia nei maschi che nelle femmine uccidono parecchio pure le malattie infettive, come l’epatite virale. Tra gli uomini, invece, sono causa di morte anche “le malattie all’apparato digerente come cirrosi, fibrosi ed epatite cronica” e quelle endocrine. Tra i decessi femminili, riferiti sempre al capoluogo del Medio Campidano, spiccano le patologie “nutrizionali e metaboliche, col diabete mellito in testa”.

Iglesias – si legge ancora nella ricerca dell’Isde – fa rilevare un eccesso di mortalità per malattie del sistema respiratorio sia nei maschi che nelle femmine, ma le donne sono anche molto colpite pure dalle malattie endocrine e infettive, nonché da disturbi psichici”. Infine Sassari: qui in entrambi i generi l’alta percentuale di decessi appare legata a “patologie del sistema nervoso e a quelle mal definite”. Gli uomini specificatamente muoiono in maniera eccessiva anche per “malattie infettive e tumori a trachea-bronchi-polmoni nonché al pancreas”, si legge ancora. Le donne sassaresi, invece, devono fare i conti più spesso con patologie “al sistema respiratorio”.

Quanto a Onanì, Torralba, Orotelli, Torpè, Maracalagonis e Oliena, i ricercatori hanno riscontrato “un eccesso di mortalità per malattie del sistema circolatorio, come infarto acuto e al miocardio”. Così in entrambi i generi. Nelle donne, invece, sono anche le patologie non diagnosticate con esattezza a far contare un numero elevato di decessi. Negli uomini, l’apparato digerente risulta essere il più colpito.

Come spiegato dagli esperti Russo e Mangia, a costituire la base dell’indagine sono stati i dati Istat, da cui si ricava che nei Comuni sardi sotto i 10mila abitanti esiste anche un problema locale legato a suicidi e omicidi che, ugualmente”, “fanno registrare un eccesso di mortalità”.

Ha sottolineato Scanu: “Questo studio è pensato a uso di tutte le comunità sarde, specie dove la pressione ambientale è alta. Ribadiamo la nostra disponibilità a dialogare con la politica tutta che ci troverà sempre disponibile a discutere su questi temi. Davanti a tutto, mettiamo il nostro ruolo di informatori scientifici con l’obiettivo di contribuire al miglioramento delle condizioni ambientali, da cui dipende anche il quadro sanitario”.

La Zunchedda ha rimarcato la differenza tra “studio epidemiologico ed eziologico. Oggi – ha detto – abbiamo presentato i numeri sulla mortalità. È il primo passo per fare un successivo approfondimento attraverso il quale capire le cause che determinano questo andamento dei decessi”.

Alessandra Carta

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share