I misteri della Regione, tra cambi di casacca, “verifiche” rinviate e opposizione inesistente

di Guido Paglia

Alzi la mano (o ci mandi una mail) chi alle ultime Regionali ha votato per il centrodestra e ha capito qual è la maggioranza che governa; e alzi la mano (o ci mandi una mail), chi ha votato per il centrosinistra e ha capito cosa stia facendo l’opposizione per denunciare il “mercato delle vacche” che paralizza il governo della Sardegna.

Diceva Mao: “Grande è la confusione sotto il cielo, situazione eccellente”. Come no: ma eccellente per chi? Per quelle centinaia di migliaia di sardi che già non votano più da anni e che avranno buoni argomenti per continuare a farlo. Peccato che il voto sia la più alto dovere di una democrazia e il rinunciare ad esercitarlo rappresenti la peggiore sconfitta per chi è chiamato a rappresentare le istituzioni.

Ma a Christian Solinas e alla sua sgangherata maggioranza di centrodestra uscita vincente nel 2019, questo interessa poco e niente. Non si spiegherebbero altrimenti i continui cambi di casacca finalizzati solo a costituire un gruppo ed ottenere un assessorato in più, strappandolo ad alleati più odiati e disprezzati dei partiti d’opposizione. Sardinia Post sta facendo il possibile, attraverso i sempre informati articoli di Alessandra Carta,  per cercare di spiegare i troppo spesso opachi retroscena delle imprese di questi trasformisti professionisti, non a caso quasi sempre eredi della vecchia Dc. Ma dobbiamo ammettere che ogni tanto finiamo anche noi per perdere il conto.

Nel frattempo, la Regione è praticamente paralizzata. La “verifica”, magica parola d’ordine della vecchia Prima Repubblica, slitta di mese in mese e i partitini del centrodestra (ma anche Lega e Psd’Az non scherzano) continuano a frantumarsi e a ricomporsi secondo i desideri dei loro leader in sedicesimo. Sempre alla spasmodica ricerca  di poltrone. Che vergogna.

Ma non è che all’opposizione stiano messi meglio. Con un Pd che litiga da mesi, senza riuscire a trovare una guida credibile e davvero rappresentativa; e con le altre formazioni del centrosinistra (M5s in disfacimento compreso) che girano a vuoto.

L’unica iniziativa “creativa” messa in campo, sembra quella di garantirsi già da ora che i rissosi alleati “minori” del centrodestra alle prossime Regionali facciano il “salto della quaglia” per allearsi questa volta con loro.

Beh, buona fortuna. Certo non ai sardi che così continueranno -giustamente- a disertare le urne, sempre più disgustati. È questo che vogliono nel centrodestra e nel centrosinistra? Contenti loro…

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