di Guido Paglia
La “moral suasion” per convincerlo a non ricandidarsi come Governatore, si fa sempre più pressante. E lui, allora, alza il prezzo e chiede aiuto al suo sponsor, Matteo Salvini. Volete che non mi ripresenti? Si può fare, ma siccome non ho alcuna intenzione di chiudermi nella mia bella villa che tanti guai mi ha già provocato, dovete farmi ridere. Come? Semplicissimo: garantirmi che tra un anno la poltrona di Massimo Deiana sarà mia.
Christian Solinas, ha le idee molto chiare. Ritiene che la presidenza dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna sia il giusto indennizzo per l’addio a Villa Devoto. Chiamalo scemo.
Così, quatto quatto, ha cominciato a tessere la sua tela. E quando il leader della Lega gli ha fatto dolcemente capire che ben difficilmente avrebbe potuto sostenerlo verso la ricandidatura (nelle ripartizione delle presidenze regionali, la Sardegna dovrebbe toccare a FdI), Solinas ha piazzato il “colpo del cartoccio”: “Va bene, ma allora – visto che è una nomina che dipende da te – impegnati per garantirmi la successione a Deiana”.
Già, su questo l’inquilino di Villa Devoto ha ragione: le nomine delle Autorità Portuali dipendono proprio dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e giusto tra un anno -quando scadrà il lungo e travagliato mandato di Deiana- toccherà proprio a Salvini indicare il possibile successore. Poi, certo, ci sarà il passaggio vincolante davanti alle commissioni parlamentari, ma comunque – se gli accordi di maggioranza terranno – il prode Solinas potrebbe davvero farcela a sistemarsi. Alla grandissima.
D’altra parte, è difficile che la premier Meloni o l’altro vice Tajani possano far scattare il veto nei confronti di chi ha liberato il campo da una ricandidatura alla presidenza della regione che avrebbe portato certamente a picco la coalizione di centrodestra…