Wind Tre, lavoratori a rischio. Ecco i possibili acquirenti della sede sarda

Nuova assemblea per i 400 lavoratori della ex H3G, il call center cagliaritano che si occupa dell’assistenza clienti della neonata azienda Wind-Tre: i dipendenti sono preoccupati per il loro futuro, dato che alcune settimane fa la società ha annunciato, all’interno di un piano di investimenti, anche la cessione del ramo customer care in cui sono impiegati 900 lavoratori delle sedi di Roma, Genova, Palermo e Cagliari.

L’operatrice Wind-Tre: “La nostra era azienda d’eccellenza, perderemo diritti e tutele”

Alcune indiscrezioni trapelate dall’azienda hanno sollevato ancora la tensione tra dipendenti, sindacati e i vertici di Wind-Tre.  “Ieri abbiamo raccolto il picco massimo della preoccupazione nei lavoratori riuniti in assemblea –  dichiara il segretario regionale Uilcom Sardegna Tonino Ortega – e non possiamo che dare loro ragione: mentre in Sicilia e Liguria le istituzioni regionali stanno compiendo atti formali verso la Comunità Europea e il Ministero dello sviluppo economico, il silenzio colpevole delle istituzioni sarde rischia ormai di  trasformarsi in un silenzio complice: il tempo è finito. Dov’è il presidente della Regione Francesco Pigliaru? Dove sono i competenti assessori? Dov’è il sindaco di Cagliari Massimo Zedda? Perché ancora non siamo stati convocati dalla quinta commissione consiliare della Regione  nonostante i nostri infiniti appelli e solleciti? Sono trascorsi ormai 20 giorni dall’incontro romano in cui è stato annunciato il fosco destino di queste 900 famiglie, e dalle istituzioni locali nulla di più di qualche dichiarazione di rito”.

Fusione Wind Tre, lavoratori sardi a rischio: le reazioni dal mondo politico

Nel frattempo da alcuni consiglieri sardi è partita un‘interrogazione al presidente Pigliaru, primo firmatario Piero Comandini, sul futuro dei dipendenti della sede sarda di Wind Tre.

Riportando le richieste dei lavoratori emerse ieri in assemblea, il segretario Ortega rinnova un appello che suona come un ultimatum: “Sono trapelati ieri i nomi dei possibili acquirenti: Comdata sarebbe la favorita, seguita da altri outsourcer come Almaviva e il gruppo Abramo. Questo non lascia presagire nulla di positivo: è il preludio del precipitare degli eventi. Il presidente della Regione Sardegna e il sindaco di Cagliari devono coordinarsi al più presto con i loro omologhi della regione Liguria, Lazio e Sicilia, dei comuni di Genova, Roma e Palermo, e insieme pretendere una convocazione immediata al Ministero dello Sviluppo economico. È il ministero che in virtù delle rassicurazioni occupazionali ricevute all’atto della fusione ora deve chiederne conto direttamente all’amministratore delegato di Wind|Tre Maximo Ibarra, che in tutto questo è rimasto assurdamente silente. Se una speranza c’è di convincere l’azienda a rivedere i propri piani è questa. E noi siamo pronti a portare tutti i lavoratori sotto la Regione per pretendere che nulla resti di intentato”.

I rappresentanti sindacali confermano, infine, lo sciopero del customer care già annunciato per il 14 giugno.

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