Si è conclusa ‘How to the film the world‘, manifestazione che si svolge in alternanza al vero e proprio Carbonia Film Festival, previsto ogni due anni. Il bilancio dell’evento è estremamente positivo. C’è stata una partecipazione importante di spettatori, non solo cinefili e appassionati di cultura, ma anche tanti studenti delle scuole superiori di Carbonia e Sant’Antioco che hanno partecipato con interesse sia alle proiezioni sia alle masterclass e agli approfondimenti proposti dal festival. D’altronde, ‘How to film the world’ aveva come obiettivo la formazione del pubblico e la riflessione sulle capacità anche sociali della settima arte.
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L’ultima giornata del Festival, domenica, è stata estremamente rilevante dal punto di vista della qualità delle proposte. Si è incentrata, infatti, su due film che sono stati assai applauditi e premiati all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, proiettati in prima assoluta in Sardegna: ‘La mafia non è più quella di una volta‘ di Franco Maresco (premio speciale della giuria a Venezia) ed ‘Effetto domino‘ di Alessandro Rossetto. Il primo è stato accompagnato dal suo montatore Edoardo Morabito, che ha tenuto anche una interessante e affollata masterclass nella mattina di domenica, soddifacendo le curiosità di chi tenta di comprendere e avvicinarsi all’arte della costruzione di un film. Morabito, infatti, ha sottolineato il senso creativo del montaggio filmico e come questo sia essenziale per ‘dare vita’ all’opera cinematografica. Per il lungometraggio di Franco Maresco, il montaggio è risultato un lavoro delicato e essenziale per equilibrare gli elementi presenti di realtà e di finzione e farne un documentario originale di rara efficacia. Morabito, che è anche docente alla sede di Palermo del Centro sperimentale di cinematografia, ha sottolineato la rilevanza del documentario cosiddetto di creazione in Italia, sempre più gradito agli spettatori, e come, in questo ambito, sia necessaria la stretta collaborazione tra regista e cast tecnico per arrivare a un’opera formalmente, ma anche eticamente, ineccepibile.
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‘Effetto domino’, invece, è stato introdotto dallo scrittore Romolo Bugaro, dal cui libro omonimo è stato tratto il film. L’autore ha messo in evidenza come il suo testo sia stato, nello stesso tempo, rispettato e tradito dal lungometraggio di cui il regista Rossetto ha firmato la sceneggiatura. Si è dichiarato, però, soddisfatto del film, che conserva lo spirito e l’afflato drammatico del libro. ‘Effetto domino’ ha colpito molto gli spettatori del Festival con la sua storia evocante anche casi di cronaca recenti, veri e propri effetti collaterali della crisi economica. Così, il protagonista, Franco Rampazzo, ex muratore arricchitosi esclusivamente col suo duro lavoro, non viene tradito solo da un amico, ma è una disperata pedina dell’economia capitalistica e delle sue ciniche dinamiche.
Dopo la proiezione del film, Paolo Serra, il direttore del Centro servizi culturali di Carbonia della Società umanitaria, promotrice del Festival, e il direttore artistico Francesco Giai Via hanno dato l’appuntamento agli spettatori all’autunno del 2020, a quella che sarà la decima edizione del Carbonia Film Festival nella sua forma completa e competitiva.
Elisabetta Randaccio
