Se 1.400 giornalisti non bastano: la Regione spende 115mila euro per due cene a Milis ma a Milano lascia una stecca di 30mila

Nel novembre scorso l’assessorato regionale all’Agricoltura diretto da Oscar Cherchi spese 115mila euro per un paio di giorni a Milis tra ‘aperipranzi’ e ‘apericene’. In due parole: “Vip wine”, come gli organizzatori ampollosamente battezzarono l’evento. A conti fatti, per intrattenere qualche decina di invitati tra giornalisti e politici selezionati in base a non si sa quali criteri, dalle casse della Regione partirono 123 euro al minuto per due giorni.

“Promuoviamo le eccellenze dell’Isola”, dichiarava alle telecamere un raggiante Oscar Cherchi. Le hanno promosse così tanto che i giornalisti del Gambero Rosso, ospiti d’onore del ‘Vip Wine’, hanno dedicato all’evento la bellezza di zero righe. Nemmanco poche parole nello ‘speciale Sardegna’, pubblicato il mese successivo: niente. Soldi buttati. L’opposizione, in compenso, sull’ennesimo spreco di risorse pubbliche non ritenne di spendere nemmeno una parola.

Poi capita che a metà febbraio Milano ospiti una ‘cosa’ che si chiama ‘Identità golose’, tre giorni dedicati all’enogastronomia di qualità. Gli organizzatori conoscono le bontà di Sardegna – di certo non grazie a ‘Vip Wine’ e nemmeno grazie all”Isola che danza’ di Crisponi e Mariani – e a rappresentare l’Isola invitano lo chef Roberto Petza. Che ha una ‘malaugurata’ idea: organizzare, all’interno della tre giorni, una mattinata con gli chef sardi che si fanno onore in Sardegna e altrove. Gli organizzatori di ‘Identità golose’ sono entusiasti e contattano la Regione per una sponsorizzazione: serve a pagare le spese di trasferta degli chef e quelle organizzative legate all’evento.

In totale, si parla di una spesa di 30mila euro. Un quarto rispetto a ‘Vip Wine’. Con una piccola, sostanziale, differenza: i giornalisti accreditati per ‘Identità golose’ sono poco meno di 1.400, da tutto il mondo.

“I primi contatti con l’assessorato di Oscar Cherchi – racconta una fonte privilegiata – risalgono a settembre dello scorso anno. L’assessore ha spinto molto per questa cosa, voleva farla. Ha incontrato gli organizzatori e sembrava che la cosa fosse fatta. Voglio dire: 1.400 giornalisti è un bel parterre. Poi ha passato la palla a Laore”.

Laore, l’agenzia regionale per l’attuazione dei programmi regionali in campo agricolo, ha curato anche le spese per ‘Vip Wine’. Ricevuto l’input di Cherchi, gli uffici iniziano a muoversi per ‘Identità golose’ e la cosa sembra fatta.

Il 12 febbraio in cartellone compare quindi la ‘mattinata’ degli chef sardi, da Stefano Deidda (Il Corsaro, Cagliari) a Sergio Mei, del Four Season di Milano, poi Elio Sironi del Madai di Porto Cervo, Mario Tirotto del Lisboa di Cagliari e Manuele Senis del Laguna di Nora, Oliver Piras della Corte del lampone di Cortina e Roberto Serra di Su Carduleu di Abbasanta. E chiaramente Roberto Petza, anima e mente dell’Apposentu di casa Siddi.

Pochi giorni prima, però, agli organizzatori arriva una mail. “Per motivi amministrativi indipendenti dalla nostra volontà…”. Il mittente è Laore. La Regione si tira indietro e nega i 30mila euro già promessi. Una settimana prima della manifestazione, insomma, la Regione lascia la stecca.

“Una vergogna – prosegue la fonte – una figura veramente pessima. Alla fine la manifestazione è stata fatta ugualmente grazie all’impegno degli organizzatori, che ci tenevano, e ha avuto un grande successo. Ma provi a immaginare che figura hanno fatto la Regione, l’assessore Cherchi e Laore di fronte agli organizzatori, ai visitatori e agli organizzatori. Pensi che qualche chef si è pure dovuto pagare il viaggio. Spendono centinaia di migliaia di euro per manifestazioni inutili e qui, con una spesa di appena 30mila euro, avevano una platea di 1.400 giornalisti. E una settimana, dico una settimana prima dell’evento che fanno? Mandano una mail, due righe e senza spiegazioni si rimangiano tutto. Ripeto: una vergogna”.

Ma sì, poca roba: a risollevare le sorti del turismo tanto c’è l’Isola che danza. Che però non è quella nella mente di Crisponi e Mariani. L’Isola che danza è quella che cantava trent’anni fa  il Gruppo Rubanu: “Oe ka no amus traballu, in kusta terra isolana, pro ke trampare sa gana, nos faghimus unu ballu”.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share